venerdì 18 ottobre 2019

Attenzione ai bonus del Forex

«Lei sa pilotare l’elicottero? No? Fa nulla. Scriva sì e le diamo un bonus di 1.000 euro. No, non lo deve pilotare davvero l’elicottero. È soltanto un pro forma. Basta che sbarri la casella sul “sì”». E così al geometra F.B., esperto di estimo e valutazioni al metro quadro, capitò di diventare, almeno sulla carta, pilota di elicottero o operatore professionale specializzato in strumenti finanziari derivati e in Cfd (contract for difference).

A sua insaputa, o meglio, allettato dalla Cold Call, così si chiamano le telefonate a freddo effettuate dall’Albania o da altri Paesi dove hanno sede i call center dei siti corsari che operano sul Forex (o dicono di farlo). Una volta sbarrata la casella il nostro geometra «elicotterista per caso», alias specialista in derivati e in Cfd, viene convinto a investire cifre sempre più alte.

Quando (inevitabilmente) le perde e se ne lamenta, il sito replica sbandierando il questionario firmato: «Ma come è lei che ci ha dichiarato di sapere pilotare l’elicottero, di essere esperto in derivati». Ecco come si pensa di aggirare la normativa Esma e Consob che limita l’operativà sui Cfd a clienti professionali. «Solo che - spiega Giuseppe D’Orta, coordinatore dell’Aduc - la semplice dichiarazione del cliente non è sufficiente a considerarlo “professionale”.

Il Punto 2 dell’allegato 3 al regolamento Consob 20307 recita: “prima di decidere di accettare richieste di rinuncia a protezione devono essere adottate tutte le misure ragionevoli per accertarsi che il cliente che chiede di essere considerato cliente professionale soddisfi i requisiti indicati». Ecco l’arma di difesa contro uno degli ultimi subdoli artifizi utilizzati dai siti internet presenti sul Web per intercettare risparmio e denaro.

Una battaglia campale che diventa sempre più ardua sia per le associazioni di tutela dei risparmiatori, sia per le Authority di controllo. Consob in testa, che si trova a confrontarsi con centinaia di siti internet non autorizzati a operare in Italia e a tentare di ostacolarli in ogni modo. Nell’ultimo mese ne ha chiusi d’autorità ben 22 ma la guerra è lunga e i pirati sono bene addestrati.

Attenzione quindi a scegliere bene il tuo partner per gli investimenti, scegli solo broker forex affidabili e autorizzati. Per il forex noi ci affidiamo a Markets o al massimo eToro per chi vuole seguire passivamente segnali di trading.

martedì 15 ottobre 2019

Tassi zero, dove investire per ottenere il 2-3%

Il contesto di bassi tassi d’interesse continua e così, inesorabilmente, i rendimenti scendono anche sui conti deposito. Per esempio, Gbm Banca ha tagliato il tasso dall’1,5 % all’1,3 % sul vincolato a 12 mesi, dal 2,4 % al 2,2 % su quello a 36 mesi. Nonostante ciò, resta il migliore per investire a 12 mesi. Anche altri, come ViviBanca, Ibl Banca e Banca privata leasing, hanno tagliato i rendimenti

Per avere un po’ di più, dovresti puntare sul conto deposito di Illimity a 18 e 24 mesi per avere, rispettivamente, il 2 % lordo annuo (1,48 % netto) e il 2,25 % lordo annuo (1,665 % netto, paghi il bollo), rendimenti superiori ai bond, è vero; non puoi, però, svincolare il tuo denaro.

Bloccare tutti i tuoi risparmi per 18 o 24 mesi va ponderato, perché in caso di necessità potresti ritrovarti senza liquidità. Per ovviare al problema senza rinunciare a buoni rendimenti, puoi crearti un portafoglio di conti. In pratica, suddividi i tuoi soldi su varie scadenze e diversi conti, liberi e vincolati, ma con possibilità di svincolo anticipato, vedi tabella alla pagina seguente.

Abbiamo inserito Conto corrente Altroconsumo, con cui i tuoi soldi sono sempre a disposizione, poi trovi il Conto deposito di Illimity a 24 mesi non svincolabile. Aggiungiamo anche quelli di Illimity a 48 e 60 mesi non svincolabili e quello a 60 mesi svincolabile. La piccola quota destinata ai due non svincolabili aumenta il rendimento del tuo investimento, mentre la versione svincolabile ti permette di avere un rendimento un po’ più alto e ti consente di avere a disposizione i tuoi soldi in caso di necessità. Puoi fare svincoli anche parziali, se ti servono 5.000 euro e ne hai messi per esempio 10.000 euro nel conto a 60 mesi, puoi svincolarne solo 5.000. Sul denaro svincolato non ti vedrai corrisposti interessi, mentre, sulla rimanente parte, avrai il normale tasso previsto.

Lo stesso ragionamento vale per i conti di Gbm Banca a 24 e 36 mesi, con i quali puoi svincolare anticipatamente i soldi (il tasso è zero). Così hai un 5 % in un conto libero e un 60 % in conti svincolabili, il 65 % è di fatto sempre disponibile.

Nel giro di 24 mesi avrai a disposizione il 45 % dei soldi vincolati - più il 5 % sempre disponibile sul Conto Altroconsumo. Hai dunque ridotto l’indisponibilità dei tuoi soldi, strappando rendimenti più alti, e ogni anno hai interessi liquidati, che ti fungono da cedola, come con un bond.

Ricorda inoltre con il conto  illimity https://www.illimitybank.com/ , in fase di apertura inserisci il codice promozione STEBAR91 e depositando almeno 250€ entro 30 giorni riceverai anche un bonus di 25€ direttamente sul conto.

sabato 12 ottobre 2019

Broker forex non affidabili

Da un mese mi affido ad una società di trading on line, per dei piccoli investimenti per un periodo di prova. Si chiama Investus.Fm con sede a Londra. Per caso sapete dell’esistenza di questa società? Inoltre so che è controllata dalla Pipsec.org di Zurigo. Mi sapete dire se almeno questa esiste e se trovate un indirizzo a Zurigo? Attendo vostre preziose informazioni

sabato 7 settembre 2019

eToro, ottimo broker forex affidabile per chi inizia

broker forex etoro
La prima e unica piattaforma social al mondo per il trading online ha il suo cervello al trentottesimo piano di un palazzo alle porte di Tel Aviv. Yoni Assia, 38 anni, nipote di un banchiere svizzero con mamma avvocato e padre noto startupper, è il fondatore e ceo di eToro.

La società, nata una dozzina di anni fa, oggi conta 10 milioni di clienti sparpagliati in 140 Paesi del mondo, 700 dipendenti, conun totale di transazioni per oltre 1 trilione di dollari l’anno.

L’idea è semplice: copiare quello che fanno i più bravi. Con un clic, da pc o smartphone, si sceglie uno o più trader, a seconda delle performance raggiunte e del livello di rischio, e si investe esattamente allo stesso modo. Tra i più copiati c’è anche un italiano, Massimiliano De Falco, nickname Jarodd76, informatico di Roma che ha iniziato copiando e in un paio d’anni ha messo in piedi un bel gruzzolo, diventando pifferaio di centinaia emulatori (dai quali arriva un extra profitto).


In eToro si può anche chattare, chiedere consigli, muoversi senza sentirsi soltanto un numero. Insomma, una sorta di Facebook della finanza. Inoltre, eToro è stata la prima piattaforma a offrire investimenti sul progetto Libra, la criptovaluta lanciata da Facebook.

Assia si sente un po’ un «Messia» di una finanza globale alla vigilia di forti cambiamenti: «Abbiamo l’obiettivo di stravolgere l’industria della gestione patrimoniale, dando la possibilità a chiunque di investire online da qualsiasi parte delmondo».

Non chiedono commissioni, né di ingresso né di uscita; i loro profitti derivano dalle commissioni sulle transazioni effettuate. Hackers, infiltrazioni, manipolazioni, Assia si sente sicuro. La piattaforma è stata progettata qui, nel centro della Sylicon Wadi, dove la cybersicurity, per ovvi motivi militari e di storia del Paese, è ai massimi livelli.

«Mi avevano consigliato di far nascere eToro aNewYork – racconta Assia – ma l’ecosistema di Tel Aviv è unico al mondo, e abbiamo fatto bene». Qui, tra Beer Sheva (la tecno città a 115 chilometri da Tel Aviv nel deserto del Negev) e Sylicon Wadi (Valley in arabo) vengono ormai investiti ogni anno 6,5 miliardi di dollari in start-up. In Israele ce ne sono ottomila, e solo il 4% diventa realtà.
Come eToro.
Oppure Sosa,una sorta di incubatore della creatività il cui Ceo Uzi Scheffey è diventato uno dei guru della Cyber Sicurity. O Arbe Robotic, che sta progettando innovativi mini radar per le auto senza guidatore.

C’è anche Binah Ai, fondata 3 anni fa da David Maman, che ha inventato un software in grado di «leggere», usando l’obiettivo di un telefonino, lo stato di salute delle persone. E c’è pure iAngels, una venture capital boutique specializzata in start-up di alta tecnologia. Il Ceo èMorAssia, la consorte di Yoni, e uno dei fondatori è il padre. Anche in Israele il senso della famiglia è molto forte.

Grazie all'efficienza della piattaforma e soprattutto alla possibilità di operare copiando i segnali da altri traders, eToro è una delle migliori piattaforme Forex per iniziare.

domenica 18 agosto 2019

Bitcoin e oro gli investimenti del momento

La tensione riesplosa sui mercati finanziari sulla scia della guerra commerciale Usa-Cina ha riportato sotto i riflettori gli asset rifugio e nella categoria è entrato a pieno titolo anche il Bitcoin. La criptovaluta è stata ben comprata durante le pesanti vendite che hanno interessato il comparto azionario. In particolare il fenomeno che è apparso evidente è il ritorno di una spiccata correlazione positiva con l’oro. Spesso in passato il Bitcoin è stato definito come ”l’oro digitale” sottolineando il suo ruolo di bene di investimento nelle fasi di incertezza.

Si tratta di due strumenti ben diversi: il Bitcoin non è regolamentato mentre l’oro con gli strumenti collegati lo è. Anche durante la crisi legata al referendum Brexit, nell’estate del 2016,la reazione che si era registrata sul mercato aveva visto le criptovalute muoversi in sintonia con l’oro. Nelle ultime sedute il Bitcoin ha registrato un vera e propria impennata.
Graficamente ha realizzato un doppio minimo poco sopra i 9mila dollari a fine mese, poi con l’inizio di agosto e il tweet di Trump sui dazi sono partiti acquisti che hanno spinto le quotazioni in area 12mila. Si tratta di una resistenza molto importante che fa da spartiacque: all’inizio del 2018 aveva impedito nuovi rialzi lasciando spazio al deciso crollo dei mesi successivi. Per rivedere i massimi storici in area 20mila è necessario che i valori si mantengano sopra 12mila dollari.

 Nell’ultimo anno la correlazione tra Bitcoin e dollaro è stata bassa mentre negli ultimi tre mesi è schizzata a 0,8 (la correlazione positiva massima è pari a +1 mentre quella negativa massima è pari a -1). Negli ultimi tre mesi l’andamento di oro e Bitcoin è andato in sintonia quasi nel 60% dei casi.

Probabilmente è prematuro parlare di una nuova asset class difensiva, come quella delle criptovalute. L’orizzonte statistico è ancora limitato ma stanno crescendo le occasioni di crisi sui mercati durante le quali gli acquisti difensivi si concentrano parallelamente su oro e criptovalute. Per quanto riguarda il metallo giallo le ultime sedute hanno segnato la rottura dell’importante resistenza psicologica di 1.500 dollari l’oncia, aggiornando nuovi massimi da oltre 6 anni. Difficile individuare un target verso l’alto. Molto dipenderà anche dalle dinamiche dei tassi Usa e del dollaro. Nel breve l’oro potrebbe indebolirsi con ritorni al di sotto di area 1.440 dollari.

Tra le nuove forme di investimento redditizio ricordo anche il P2P Lending tramite cui si possono ottenere rendimenti tra il 10 e il 12%.

giovedì 15 agosto 2019

Nuovi broker fraudolenti, attenzione alle liste Consob

Da tempo vi informiamo delle liste Consob sui siti di forex e investimenti non autorizzati. Purtroppo finora doveva esser l'investitore attento ad informarsi sul sito Consob. Ora finalmente la Consob stessa può procedere ad oscurare questi siti.
I primi siti chiusi nel corso dell’ultimo mese sono stati : www.allglobalmarkets.com, www.marketsxchange.com, www.sigmafortrade.com e www.swisscfd.com. La Commissione guidata da Paolo Savona per la prima volta ha utilizzato i poteri conferiti dalle norme del decreto crescita (legge 58 del 28 giugno 2019).

La Consob, secondo le nuove disposizioni, ora ha la facoltà di agire direttamente sui gestori delle infrastrutture delle Tlc ordinando loro l’oscuramento dei siti a rischio rendendoli inaccessibili al pubblico dei risparmiatori italiani. Non è stato un cammino semplice. Sino al 2017, infatti, la Commissione di controllo, nei confronti delle frodi online, aveva armi spuntatissime. Anche nei confronti dei più plateali e irridenti tentativi di frode al risparmio attraverso il web, i suoi poteri di intervento si limitavano alla divulgazione di blandi warning nei confronti degli intermediari on line non autorizzati a operare. Il tutto in un “ambiente” in cui i siti pirata si moltiplicavano a centinaia, in origine con società incardinate a Cipro e a Malta e poi trasferite alle Grenadines, alle Isole Marshall e in una situazione di sostanziale anomia.

 Nel 2018, con il recepimento della Mifid 2 e i conseguenti aggiornamenti del Testo unico della Finanza (il decreto 58/98) le sue facoltà di intervento si sono rafforzate grazie all’introduzione dell’articolo 7 octies che recita «La Consob può, nei confronti di chiunque offre o svolge servizi o attività di investimento tramite la rete internet senza esservi abilitato ai sensi del presente decreto: a) rendere pubblica, anche in via cautelare, la circostanza che il soggetto non è autorizzato allo svolgimento delle attività indicate dall'articolo 1, comma 5; b) ordinare di porre termine alla violazione».

Poco ma meglio di niente. E infatti lo stesso anno dell’introduzione di questa nuova norma la Consob ha provveduto a 184 ordini di cessazione delle attività, anche se (va detto) i siti internet corsari si presentavano spesso dopo soli pochi giorni dall’ordine con una veste diversa, un nome diverso e un’altra società traslocata in altri Stati esotici. Non poteva però agire direttamente per imporre la loro chiusura senza un’esplicita denuncia all’Autorità giudiziaria. Cosa che richiede tempistiche più lunghe, poco adatte alla rapidità d’intervento che il mondo telematico impone alle autorità di vigilanza.

Con il decreto crescita anche questo vincolo è stato eliminato. Ora la Consob ha il potere di ordinare l’oscuramento dei siti ai gestori delle reti di Telecomunicazioni. E lo ha fatto.

martedì 13 agosto 2019

Quanto è sicura Mintos? Ecco come misurare il rischio

sicurezza mintos
Mintos è la più grande piattaforma al mondo di peer to peer lending (P2P) che consente di mettere a contatto finanziarie che propongono i loro prestiti con investitori di tutto il mondo. E' stata lanciata nel gennaio 2015 e attualmente serve 59 emittenti di prestiti (finanziarie) e oltre 100.000 investitori da 73 paesi. Dall'inizio a intermediato qualcosa come più di 1,5 miliardi di euro, livelli che raggiungono solo le banche italiane di medie dimensioni. Dal 2017 la società è in utile, ciò denota l'ottimo stato di forma del sistema che da allora è in costante e veloce crescita.

Come investitore su Mintos puoi trovare diverse proposte con tassi di interesse dal 6 al 20%. In media la maggior parte dei prestiti ha tassi di interesse dal 10% al 14%. Il rendimento medio netto su tutta la piattaforma è del 12,14% annuo.

Basterebbe questo a farti capire come il sistema sia già solido e sicuro. Io stesso, inizialmente diffidente, dopo aver cercato forme di investimento alternativo visto gli alti-bassi della Borsa, ed aver scartato le solite cose come forex, opzioni etc. che richiedono troppo tempo al computer, ho approcciato questa forma di investimento.

Ho iniziato con 5.000 euro depositati immediatamente (anche per sfruttare meglio il bonus di apertura). Sono stato piacevolmente sorpreso già in fase di apertura: procedura veloce ed efficace con riconoscimento tramite foto (telecamera pc o smartphone). In 10 minuti avevo fatto tutto, bonifico incluso arrivato il giorno dopo. Ero quindi già pronto a partire.

Per prima cosa ho impostato i miei filtri scegliendo solo finanziamenti in euro, coperti da garanzia (la buyback guarantee per cui in caso di ritardo di 60 giorni nel pagamento, subentra la finanziaria che rimborsa capitali e interessi, doppia sicurezza quindi), società con rating medio-alto, finanziamenti current cioè senza ritardi. Poi ho impostato durata massima (term) a 36 mesi e tasso di interesse minimo al 10%. Ovviamente questi criteri sono soggettivi ma io mi sento confidente con questi. Il fatto di aver la doppia garanzia mi assicura a cercare comunque investimenti con buon rendimento, senza eccedere nel rischio. Alla fine è facile ottenere, senza spinger troppo, un rendimento annuo del 11-12%. Tanta roba, ancor di più di questi tempi.

Alla fine, una volta soddisfatto dei filtri, imposto la mia strategia di autoinvestimento (in pratica clicco su Create autoinvest portfolio), inserisco i valori di singolo investimento (per diversificare il portafoglio ho messo minimo 20 e massimo 50 euro per prestito. Ovviamente dipende anche da quanto capitale hai investito).

Tutto molto semplice ed il bello è che poi è praticamente tutto in automatico in quanto man mano rimborsano i finanziamenti, il sistema li rinveste (se ovviamente la tua strategia di investimento in automatico non è troppo restrittiva). All'inizio avevo timore che ci avrei messo giorni ad investire tutti i 5.000 euro, invece tutto è stato velocissimo ed efficiente. Ammetto che i primi giorni è stata un po' una droga, mi collegavo più volte per vedere novità. Ora seguo solo la mattina, ma anche qui per il gusto di esser aggiornato visto che poi tutto è in automatico. Consiglio comunque di collegarsi spesso (almeno una volta a settimana) quanto meno per esser aggiornato sulle novità, bastano due minuti.

Se vuoi avere il bonus di benvenuto che ti offre un rendimento maggiorato dell'1% sui tuoi investimenti iniziali, ti basta aprire il conto da questa pagina.

ps. per saperne di più su strategie di investimento e tassazione dei guadagni del social lending, guarda la guida al P2P Lending

venerdì 9 agosto 2019

Saxo Bank Svizzera sotto il tiro di Generali. Cosa succede ai clienti italiani?

Banca Generali accelera sugli investimenti in Svizzera e tratta l’acquisto di Saxo Bank a Zurigo. Secondo le indiscrezioni discussioni sono in corso per rilevare la controllata della banca danese tra i Cantoni: un veicolo che consentirebbe di ottenere la licenza bancaria al gruppo guidato da Gian Maria Mossa.

Il dossier è parte della strategia di Banca Generali tra i Cantoni: lo stesso amministratore delegato Mossa ha manifestato l’intenzione di esportare il modello di business nel private banking in territorio elvetico, dove Banca Generali ha già acquisito nei mesi scorsi il wealth manager Valeur. L’accordo più probabile sarebbe appunto con Saxo Bank, banca danese presente con una propria controllata in Svizzera.

L’intesa sarebbe probabile per due ordini di motivi: in primo luogo Saxo ha stretto ormai da tempo buone relazioni con Banca Generali. In secondo luogo la controllata svizzera di Saxo Bank ha la licenza bancaria ed è un veicolo al momento utilizzato dall’istituto danese per sviluppare il solo business del trading. Quindi non si accompagna a masse gestite.

L’espansione in territorio elvetico di Banca Generali, dopo la ritirata di qualche anno fa della casa madre, è uno dei punti di rilievo presenti nel piano industriale 2019-2021 presentato nello scorso dicembre a Londra. La banca guidata da Mossa prevede per il 2019-2021 un flusso cumulato di raccolta netta superiore ai 14,5 miliardi di euro, di cui 12,6-14,4 miliardi riferiti all’attuale perimetro e 2,1-3,4 miliardi dalla raccolta netta delle nuove attività in Svizzera.

Proprio a questo proposito Banca Generali ha acquisito Valeur Fiduciaria Sa, boutique di wealth management con sede a Lugano fondata da Alida Carcano. Valeur Fiduciaria, costituita nel 2009, gestisce masse per 1,326 miliardi di franchi svizzeri. La strategia è focalizzata sullo sviluppo su mercati favorevoli all’industria della consulenza del private banking, come appunto quello svizzero.

L’acquisto di una licenza bancaria tra i Cantoni permetterebbe ai banker italiani di poter offrire un servizio complementare ai propri clienti. C’è da dire che in questi ultimi anni c’è stata grande attenzione, da parte dei gruppi esteri, a rilevare attività in Svizzera. Banca Generali si è dunque mossa con estrema cautela in questi mesi, anche con l’obiettivo di pagare l’asset il giusto prezzo. Allo studio sarebbero quindi almeno tre dossier, ma in pole position ci sarebbe comunque la controllata di Saxo Bank. Già nello scorso maggio Banca Generali e Saxo Bank hanno stretto un’alleanza in Italia, lanciando sul mercato BG Saxo, una piattaforma che permette di accedere a oltre 30.000 strumenti finanziari, realizzata da due realtà leader nei rispettivi ambiti professionali: un accordo nato con la volontà di unire l’esperienza e la qualità del servizio di consulenza private di Banca Generali e la specializzazione ad alto valore tecnologico di Saxo Bank.

Saxo Bank è una delle banche svizzere consigliata all'interno della Guida Conto in Svizzera, in particolare per chi fa trading o vorrebbe aprire un conto online.

mercoledì 7 agosto 2019

Compilazione quadro RW e RT per i bitcoin e le criptovalute

Dal punto di vista pratico, per poter compilare il quadro RW e il quadro RT della dichiarazione dei redditi si deve considerare che di norma il detentore di criptovalute intrattiene rapporti, in diverse valute, presso più piattaforme informatiche. Le “finzioni” in RW Dovendo quindi assimilare la valuta virtuale a una valuta a corso legale, si ritiene sia necessario procedere ad alcune “finzioni”: considerare ciascuna piattaforma come se si trattasse di una banca e ciascun conto valutario (“criptovalutario”) come se fosse un deposito o conto corrente (benché - come ricordato nella pagina precedente - non sia soggetto all’Ivafe di 34,20 euro).

Accadrà pertanto che per ciascuna valuta virtuale presente su una singola piattaforma verrà indicato: ? come valore iniziale il valore della giacenza della valuta stessa all’inizio del periodo di imposta ovvero all’inizio del periodo di detenzione (colonna 7); ? come valore finale (colonna 8) il valore medio di giacenza di tutte le valute virtuali detenute presso la stessa piattaforma. Come si è precisato nella pagina precedente, non dovrà essere compilato il codice dello Stato estero, in quanto il wallet provider si limita a fornire uno strumento (un software o un supporto elettronico) idoneo a consentire all’utente di conservare e trasferire la propria valuta virtuale, a volte fornendo un servizio di rendicontazione, ma non riceve la valuta in consegna, né assume alcuna responsabilità riguardo alla sua custodia.

Redditi e imposte 

Per quanto riguarda i quadri reddituali della dichiarazione, si osserva che sia le cessioni a termine, sia quelle a pronti (con scambio immediato di una valuta contro una valuta differente) , possono generare plusvalenze nell’ambito dell’articolo 67, comma 1, lettera c-ter del Testo unico: riferimento normativo che considera imponibili le plusvalenze derivanti dalla cessione di valute estere, non solo se cedute a termine, ma anche quando siano «rivenienti da depositi o conti correnti» per i quali la giacenza media superi un controvalore di euro 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta, se la valuta ceduta deriva da prelievi da portafogli elettronici (wallet). La giacenza deve essere calcolata sulla base del rapporto di cambio al 1° gennaio, rilevato sul sito dove il contribuente ha acquistato la valuta virtuale o in mancanza su siti similari.

Non è chiaro quale sia il cambio da utilizzare nel caso in cui la valuta virtuale non esista alla data del 1° gennaio. Una soluzione potrebbe essere quella di indicare il primo cambio disponibile dell’anno. La plusvalenza deve essere poi indicata nel quadro RT del modello Redditi. Per l’identificazione delle cessioni avvenute e il conseguente calcolo della plusvalenza si utilizza il metodo «Lifo», cioé Last In First Out: quindi l’ultimo acquisto è quello che si presume ceduto per primo. Le eventuali plusvalenze tra importo pagato all’acquisto della criptovaluta e quanto incassato alla cessione devono essere assoggettate all’imposta sostitutiva del 26 per cento. In merito al costo di acquisto, deve essere individuato nell’importo del bonifico effettuato sulla piattaforma per acquistare le criptovalute.

Fonti:

martedì 23 luglio 2019

Previsioni euro-dollaro per agosto 2019: due scenari

cambio euro dollaro
Le prossime due settimane saranno bollenti sul mercato delle valute e in particolare sull’euro/ dollaro. Si comincia giovedì 25 luglio con la riunione della Banca Centrale Europea. Non potendo toccare il tasso d’interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale (tasso Tur) già a zero, l’istituzione finanziaria potrebbe sorprendere il mercato con una ulteriore riduzione del tasso dei depositi presso la banca centrale di 10 punti base, portandolo così dall’attuale -0.40% a -0.50%, attestandosi di conseguenza ad un nuovo minimo storico.

Alcuni analisti inoltre stimano che una delle ultime mosse del presidente Mario Draghi potrebbe essere quella di far ripartire il Qe all’inizio dell’autunno con acquisti nell’ordine di 15 miliardi di euro al mese. Dalla sua parte, Draghi ha l’ultimo dato macroeconomico sull’inflazione che ha visto, nel mese di giugno, attestarsi all’1,3%, dato ancora abbastanza lontano rispetto al target del 2% del mandato della Bce. Se così fosse, è molto probabile che sull’euro/dollaro si assista ad una discesa, anche importante, della moneta unica europea.

Il cambio di riferimento tra l’economia europea e quella americana potrebbe così andare a rompere il supporto dinamico di breve termine con il minimo del 18 giugno scorso a 1,1180 dollari e venutasi a creare con l’unione e la successiva estensione dell’altro minimo segnato il 9 luglio a 1,1193 dollari. L’incrocio con questa trend line si trova a ridosso di 1,12 dollari poco sotto la chiusura di settimana a 1,1220 dollari. In caso di violazione ribassista, il primo obiettivo è a 1,1175 dollari per poi scendere verso i minimi di 1,1130/1,1120 dollari. Sarà proprio quest’ultimo livello, l’ultimo baluardo prima di una discesa di medio termine più importante con primo obiettivo 1,1010 dollari.

Non bisogna però fare i conti senza l’oste, rappresentato dalla Federal Reserve. Durante la prossima riunione del 31 luglio, la banca centrale degli Stati Uniti, sarà alle prese con la necessità di tagliare i tassi di almeno lo 0,25%. La necessità deriva dal fatto che oramai questo taglio del tasso i mercati già lo scontano e a dire la verità scontano in parte anche un taglio nella riunione di settembre. Se queste previsioni dovessero essere rispettate è molto probabile che la tendenza dell’euro/dollaro segua la via precedentemente spiegata, con un rafforzamento conseguente del dollaro.

Tuttavia, l’ostilità del presidente Usa, Donald Trump, verso un biglietto verde forte potrebbe indurre Jerome Powell a fare qualche sorpresa sulla forward guidance della Fed. Se così fosse, il cambio potrebbe essere destinato a salire. I livelli da monitorare in tale situazione sono la resistenza di 1,1325 dollari. Nel caso questa barriera venga meno, l’obiettivo rialzista successivo si trova a 1,14 dollari. Il livello successivo è a ridosso dei massimi relativi di metà gennaio 2019, intorno a 1,1540 dollari. Oltre c’è 1,16 dollari, altro livello spartiacque, superato il quale si aprirebbe una fase rialzista di medio termine. In mezzo a tutto questo ci sono i forex trader che non vedono l’ora di avere un po’ di volatilità sui cambi.
Per sfruttarla utilizza broker con buone condizioni come Markets.

lunedì 1 luglio 2019

Previsioni franco svizzero per l'estate 2019

Come spesso accade nei periodi di tensione, il franco svizzero torna a farsi sentire. Come si può notare dall’andamento dell’euro/franco, la continua discesa del cambio, rispetto ai massimi relativi d’inizio maggio di 1,1425 franchi, rispecchia quasi fedelmente il crescendo dei timori sull’economia mondiale. Con la violazione ribassista del supporto statico a 1,1150 franchi, avvenuta nella seduta del 20 giugno scorso, l’ipotesi di un’ulteriore corsa al franco si rafforza. Da segnalare che dopo la rottura ribassista e il conseguente movimento che ha portato al minimo del 25 giugno a 1,1060 franchi, il cambio è ripartito al rialzo per andare a ritestare l’ex supporto, ora diventato resistenza, a 1,1150 franchi.

Questa configurazione è tipica dell’inizio di una fase ribassista. Solo un’inversione, con ritorno sopra la resistenza di 1,1150 franchi, annullerebbe la possibile fase discendente. I forex trader si stanno comunque fregando le mani perché l’attuale impostazione permette un’operatività con il rapporto rischio e rendimento abbastanza contenuto. Supponendo un’entrata short intorno ai prezzi della chiusura settimanale a 1,11 franchi, lo stop loss sull’euro/franco va messo, come anticipato, sopra la resistenza di 1,1150 franchi. Gli obiettivi sono però molto interessanti. Il primo risulta essere in area 1,1060 franchi, sui minimi dell’ottava appena passata, mentre il secondo è in area 1,0980 franchi, in corrispondenza dei massimi relativi del 10 maggio 2017.

Il vero obiettivo però si trova a 1,0826 franchi, sui minimi di giugno 2017. Per operare bisogna essere ben consapevoli che si sta andando contro il volere della banca centrale svizzera che potrebbe attuare qualche manovra eccezionale da un giorno all’altro per tentare di fermare il rafforzamento della propria moneta. Durante la scorsa riunione del board della Bns (Banque National Suisse), avvenuta il 13 giugno scorso, alcuni segnali sono infatti arrivati in tal senso. La banca centrale ha infatti ribadito la propria disponibilità a intervenire se necessario sul mercato dei cambi, considerando la situazione valutaria complessiva. Bisognerà poi vedere gli effetti dell’introduzione del nuovo tasso guida che sostituisce il precedente calcolato come obiettivo per il Libor a tre mesi.

Secondo il governatore Thomas Jordan, tale cambio risiede nella mancanza di garanzie sul futuro del Libor. Il volume di operazioni del mercato monetario su cui si basa il Libor si è fortemente contratto e quindi anche la sua base di calcolo è stata messa in discussione. «Dato che la nostra politica monetaria ha un orientamento di medio termine abbiamo deciso di adeguare già ora la nostra strategia» ha spiegato Jordan. Nello specifico, le previsione di inflazione si sono sempre basate sull’assunto di un tasso di interesse invariato lungo l’intero periodo considerato, pari a tre anni. L’attuale previsione si estende quindi per la prima volta oltre la fine del 2021. La politica monetaria della banca centrale rimarrà dunque accomodante ancora per molto tempo con la possibilità di ulteriori misure eccezionali, come dichiarato dal governatore.

mercoledì 13 febbraio 2019

Previsioni sul cambio euro franco svizzero

Il 15 gennaio 2015 la SNB aveva annunciato a sorpresa l’intenzione di abbandonare il peg con l’euro adottato da settembre 2011 per difendere le esportazioni nazionali, a causa dei crescenti costi di tale politica. Tale dichiarazione, combinata con le attese per il programma di stimoli della BCE, ha determinato un crollo dell’EUR/CHF fino a 0.859. La fase di recupero dell’euro ha segnato un primo top in area 1.063 (61.8% Fibonacci), raggiunto grazie all’immediato effetto del disancoramento sulle esportazioni dalla Svizzera (calate nel gennaio 2015 dello 0.8% a/a) che ha dato supporto alla moneta unica. Successivamente alcune dichiarazioni rassicuranti dei policy maker svizzeri, che hanno preferito astenersi dall’introdurre misure anticrisi a fronte di un’economia nazionale ancora solida, hanno indotto una discesa del cross fino a 1.031 (76.4% Fibonacci).

Da tale livello l’euro ha ripreso a rafforzarsi sulla scia di tassi ufficiali elvetici saldamente negativi e di nuove esternazioni che definivano il franco “sopravvalutato”: ciò ha portato la moneta comune al nuovo top degli 1.115 (38.2% Fibonacci) da cui è partito a febbraio 2016 un nuovo trend di indebolimento fino al supporto (dapprima resistenza) degli 1.063. Questo deprezzamento è derivato dal ruolo di bene rifugio svolto dalla divisa svizzera di fronte sia al caso Brexit sia al crescente consenso raccolto nel continente dalle forze contrarie all’UE.

E’ stato infatti in coincidenza con la vittoria di Macron che il rapporto ha lasciato definitivamente 1.063 per riprendere il trend rialzista iniziato da 0.859: il movimento ha avuto un’accelerazione a luglio 2017 quando nuove esternazioni della SNB sulla sopravvalutazione del franco hanno determinato anche il golden cross delle medie mobili a 25 e 100 osservazioni. Dopo un ritracciamento a fine gennaio 2018, riconducibile all’esplosione di volatilità registrata dai mercati azionari, l’euro, sostenuto dal supporto a 1.148 (23.6% Fibonacci), ha ripreso veementemente a salire trovando però in 1.200 (livello del precedente cambio fisso) una forte resistenza.

Da quest’ultima soglia infatti il rapporto è tornato sul citato supporto a causa dell’emergere della questione italiana all’interno dell’UE: la crescita dello spread Btp-Bund a maggio 2018 ha favorito infatti la ricerca di sicurezza così come, in agosto, la questione turca; il cambio è quindi sceso a 1.120 da cui, grazie al sostegno della media mobile a 100 osservazioni, ha effettuato un significativo rimbalzo che in ottobre si è però infranto, in seguito al peggioramento del sentiment delle borse, sulla resistenza (prima supporto) di 1.148. Il pessimo finale d’anno che ha caratterizzato l’equity ha trovato riflesso in una nuova flessione del cross dovuta all’apprezzarsi del franco in veste di safe heaven: ciò ha riportato le quotazioni a fine 2018 nuovamente a 1.120.

Con il passaggio al 2019 il cambio di sentiment sulle borse, avvenuto grazie ai progressi nei colloqui USA-Cina e alla svolta dovish della Fed, ha determinato una nuova fase di recupero per il cambio che è riuscito ad oltrepassare le medie mobili a 25 e 100 osservazioni: l’ulteriore conferma consistente nella rottura di 1.148 proietterebbe i prezzi fino a 1.175.

Con che broker operare per investire nel mercato delle valute? Consigliamo Etx Capital se vuoi un operatore europeo affidabile. Se vuoi evitare le nuove norme europee che limitano l'operatività con leva e margini invece fai attenzione ai tanti intermediari spazzatura. Ti consiglio l'australiana IcMarkets con cui operano già molti traders italiani.

domenica 10 febbraio 2019

Previsioni euro, dollaro, yen, sterlina e corona per il 2019

Il Dollar Index ha registrato un leggero rialzo nelle ultime due settimane. Il biglietto verde sta ritrovando progressivamente vigore dopo aver scontato sia i timori per un rallentamento della crescita interna sia la svolta dowish della Fed che nel comunicato dell’ultimo meeting di gennaio non ha più fatto riferimento ai prossimi rialzi dei tassi. A riattivare l’appeal per il biglietto verde è stata anche la distensione delle relazioni tra Washington e Pechino per la guerra commerciale ed il proseguimento delle trattative della commissione bipartisan per trovare un accordo sulle leggi di spesa che hanno causato lo shutdown più lungo della storia.

L’euro ha perso terreno rispetto al dollaro statunitense subendo i deboli dati macroeconomici che hanno fatto crescere i timori in merito ad un rallentamento della crescita dell’Eurozona. A tal proposito, la seconda stima del PMI composito ha visto scendere gli indici di Italia e Francia sotto la soglia fatidica di 50, mentre le vendite al dettaglio dell’Area euro a dicembre hanno corretto più delle attese. Sul fronte monetario, dall’ultimo meeting della BCE, non sono giunte indicazioni in merito alla possibilità del lancio di un nuovo TLTRO ma da Draghi ha confermato che la Banca è pronta ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per supportare la crescita in atto.

Lo yen, in qualità di asset rifugio alternativo, ha subito la ritrovata appetibilità del dollaro sulla scia delle buone prospettive per l’economia americana, supportate dai dati sull’occupazione. Durante il periodo considerato la sterlina ha registrato un deciso deprezzamento nei confronti sia del dollaro sia della moneta unica a causa delle incertezze sul fronte Brexit. La premier May incontrerà oggi a Bruxelles i presidenti della Commissione e del Consiglio EU che nei giorni scorsi non hanno lasciato spazio ad alcuna possibilità di rinegoziazione dell’accordo di uscita.

La corona svedese ha perso terreno nei confronti dell’euro nonostante la Riksbank sembri avere un orientamento maggiormente hawkish rispetto alla BCE. Nei giorni scorsi, infatti, il governatore Ingves ha affermato che le mosse di Francoforte verranno valutate con attenzione ma non esiste alcuna connessione che porti la Svezia a seguirle meccanicamente. Ad influire negativamente sul cambio, invece, sono stati alcuni recenti dati macro come nel caso dell’indice PMI e delle vendite al dettaglio.

Il dollaro australiano si è sensibilmente indebolito nei confronti dell’euro, a causa di alcuni deboli dati macro che hanno alimentato le attese di un possibile allentamento della politica monetaria. A riguardo, in seguito al meeting della Banca centrale di martedì scorso, il governatore Lowe ha dichiarato che si è discusso dell’ipotesi di un taglio dei tassi di riferimento se le condizioni economiche dovessero peggiorare, ma al momento il cash rate viene considerato su livelli adeguati.

Con che broker operare per investire nel mercato delle valute? Consigliamo Etx Capital se vuoi un operatore europeo affidabile. Se vuoi evitare le nuove norme europee che limitano l'operatività con leva e margini invece fai attenzione ai tanti intermediari spazzatura. Ti consiglio l'australiana IcMarkets con cui operano già molti traders italiani.

domenica 3 febbraio 2019

Previsione cambio euro dollaro per inizio 2019

Valute sotto i riflettori nella settimana che sta per chiudere grazie al primo meeting 2019 della Bce. L’euro si è presentato abbastanza debole all’appuntamento sulla scia dei segnali di rallentamento delle economie del Vecchio Continente. Dopo il tentativo di spingere al rialzo nei primi giorni dell’anno la moneta unica è tornata immediatamente sotto pressione. Le decisione della Bce era attesa e non ha stravolto il quadro.

Il Consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ha deciso di lasciare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019 e «in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine».

Le parole di Mario Draghi, durante la conferenza stampa, hanno creato un po’ di volatilità sul mercato. L’evoluzione dell’economia, secondo in numero uno dell’istituto di Francoforte, è più debole rispetto alle attese. Il quadro è passato da rischi sostanzialmente equilibrati a rischi al ribasso e il mercato valutario ha prezzato questa incertezza, anche se al momento la recessione è esclusa. La Bce si è detta pronta a intervenire, ma un nuovo Tltro viene visto nell’ambito di una strategia più ampia. In questo contesto euro-dollaro si è indebolito da 1,1350 prima dell’annuncio Bce ad area 1,13 per poi recuperare verso i livelli precedenti.

Il supporto che si trova a testare la moneta unica è molto importante ed è strategico per capire le evoluzioni dei prossimi mesi. Una rottura al ribasso per alcune sedute di 1,13 potrebbe imprimere un nuovo impulso ribassista con target a 1,11. Negli ultimi mesi le violazioni di 1,13 sono sempre state annullate con ricoperture anche violente. Per avere comunque segnali maggiormente positivi è necessario che l’euro si riporti sopra 1,145 e mantenga questo livello. La debolezza della moneta unica si è concretizzata anche verso lo yen: il cross è sceso in area 124 ed era già stato indebolito nelle ultime settimane con la rottura di 125,5. Per avere un nuovo segnale di forza è necessario che l’euro si porti sopra quest’ultima resistenza.

Con che broker operare per investire nel mercato delle valute? Consigliamo Etx Capital se vuoi un operatore europeo affidabile. Se vuoi evitare le nuove norme europee che limitano l'operatività con leva e margini invece fai attenzione ai tanti intermediari spazzatura. Ti consiglio l'australiana IcMarkets con cui operano già molti traders italiani.