Dopo mesi di tendenza al ribasso
il dollaro Usa si è risvegliato. Nelle
ultime settimane il dollar index, che
sintetizza il valore del biglietto verde
verso il resto del mondo, è risalito
dai minimi di 89 punti di inizio anno
portandosi in area 92. Un recupero
significativo che interroga il mercato:
siamo di fronte a un semplice
rimbalzo oppure il dollaro Usa sta
creando le basi per un’inversione
rialzista più strutturale?
Difficile rispondere
alla domanda in questo
momento.
Dallo scoppio della pandemia il
rafforzamento del dollaro ha sempre
coinciso con fasi di fuga dal rischio
per il mercato. E anche il recente
rimbalzo è andato di pari passo
a una maggiore volatilità sull’azionario
a partire dal Nasdaq. Il
fattore scatenante del movimento
del dollaro è sicuramente da rintracciare
nell’aumento dei rendimenti
dei titoli di Stato.
Il governativo
decennale si è portato all’1,6% per
le previsioni di ripresa economica
più solida e anche per le aspettative
di ripresa dell’inflazione. Il differenziale
di rendimento con i governativi
europei è salito e questo ha favorito il rialzo del biglietto verde. La
prossima settimana è in programma
il meeting del comitato di politica
monetaria della Fed e quello sarà
un appuntamento importante per
capire la direzionalità del dollaro.
Tutto questo si è tradotto in un
indebolimento di euro-dollaro, che
è scivolato ai minimi da novembre
sotto area 1,20. In particolare il cross
è andato a toccare un minimo poco
sopra 1,18 testando la media a 200
periodi.
Quest’ultima è il tradizionale
spartiacque tra mercato rialzista
e ribassista. Venne superata al
rialzo dall’euro a fine maggio e da
allora il cambio si è sempre mosso al
di sopra andando a toccare un top di
1,235all’inizio del 2021. Il mercato
ha fatto scattare delle ricoperture in
prossimità di questi livelli sensibili.
Il vero banco di prova è rappresentato
dalla riconquista di area 1,1950
dove si posizionano alcune importanti
resistenze.
La riconquista e il
netto superamento di questo livello
potrebbero riportare un tono positivo
intorno all’euro spingendolo
verso il primo potenziale target di
1,21.
La partita si decide in quest settimane.
Sotto 1,195 i rischi di ulteriori
ribassi restano sempre in piedi
con potenziale target in area 1,165.
Ancora più vistoso il recupero del
dollaro Usa verso lo yen. Il secondo
cross più importante al mondo si è
portato ai massimi da giugno in
area 108. La progressione è stata
molto decisa nelle ultime settimane:
sviluppi sopra 106,5 consentono
di mantenere al dollaro un’impostazione
di breve al rialzo.
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