giovedì 28 novembre 2013

Euro ai massimi sullo Yen. Previsioni cambio yen e dollaro

Ieri il cambio Euro Dollaro ha toccato i 1,3612 dollari, il massimo dell’ultimo mese. Ma soprattutto l’euro è a 138,80 sullo Yen giapponese, al top da quattro anni. La causa principale della crescita dell’euro è l’accordo raggiunto in Germania per formare la Grande Coalizione.

Nel corso della giornata lo slancio della moneta unica si è però affievolito e il dollaro ha riguadagnato terreno grazie ai dati sull’occupazione negli Usa. In serata l’euro ha ripiegato a 1,3573 dollari, mentre è rimasto forte rispetto allo yen a 138,59. Yen in parte indebolito dalle dichiarazioni del membro del comitato direttivo della Banca del Giappone, Sayuri Shirai, secondo il quale la banca centrale è aperta all’adozione di nuove misure di allentamento monetario in caso di rallentamento dell’economia o di un ritorno delle pressioni deflazionistiche. Nel corso della giornata di ieri il dollaro ha invece recuperato terreno nei confronti dell’euro su di un presunto aumento delle probabilità che la Federal Reserve cominci il tapering, ovvero la riduzione degli acquisti di asset, già il mese prossimo.

Ipotesi comunque molto remota perché, come ha osservato Omer Esiner, analista di Commonwealth Foreign Exchange, se è vero che le minute del Comitato di politica monetaria della Fed hanno rivelato un Fomc «un po’ più falco delle attese, se ci si focalizza invece su quello che hanno detto Ben Bernanke e Janet Yellen lo scenario più probabile è quello di un tapering nel primo trimestre dell’anno prossimo».

Per chi vuole puntare sul Forex, evidenziamo che è ora attiva una promozione da parte di un noto broker autorizzato da anni ad operare in Italia:  Etx . Inoltre offre il miglior spread del mercato su tante coppie di valute, incluso l'Eur-Usd. Al momento è il broker che consiglio (autorizzato da FCA inglese, non come tanti intermediari autorizzati dalla vigilanza cipriota, molto meno severa).
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mercoledì 27 novembre 2013

Nuovi Forex brokers autorizzati da Consob

lista forex brokerNuovi Forex brokers online hanno ottenuto il via libera ad operare in Italia da parte di Consob nell’ultimo trimestre. Due presenze inedite per il nostro Paese, che segnano però un percorso iniziato da due o tre anni e che ha portato un gran numero di intermediari finanziari extra-Ue ad aprire società all’interno del perimetro dell’Unione Europea per avere accesso - grazie alla Mifid - all’intero mercato rappresentato dai Ventisette.

Come nella stragrande maggioranza dei casi, la scelta «intra muros» è caduta su Cipro. Qui infatti hanno sede le succursali di Dragon Capital, società finanziaria con quartier generale a Kiev, fondata nel 2000 e partecipata da Goldman Sachs, e Amana Capital, creata nel luglio del 2010 a Beirut e molto attiva verso il mondo arabo, presente sui social social network e con una offerta completa anche sul mobile.

A queste due società si aggiungono poi Youtrade Capital Markets e Trademarker. Entrambe hanno la sede legale a Cipro, ma sulla sede reale non vi sono indicazioni chiare; nel primo caso il sito web www.youtradefx.com (anche in italiano) specifica che la capogruppo è Youtrade Holdings con sede nelle Isole Vergini britanniche (paradisco fiscale e legale scelto con frequenza in questo settore) e che «tutti i clienti di Youtrade vengono inizialmente assegnati alla Youtrade Holdings. Successivamente un cliente può scegliere di divenire cliente di una delle società di Youtrade» alle isole Mauritius o appunto a Cipro.

Forex Peace Army (Forex Peace Army), portale statunitense che si occupa di segnalare l’attività scorretta dei broker sul Forex, indica YoutradeFx come «società con uffici in Israele» in precedenza nota come Startforex e Fxgbank, che farebbe capo alla società Maya Li Ltd. Ancor meno trasparente Trademarker: il sito non www.tradermarker.com non è attivo e riporta solo il logo, un indirizzo e-mail e un numero di telefono che corrisponde a un cellulare di Nicosia.

Esclusi questi ultimi due per mancanza di elementi di giudizio, diamo un’occhiata all’offerta di Dragon e Amana, ricordando che la sede cipriota ne fa società comunitarie a tutti gli effetti e che ciò non implica un giudizio positivo o negativo da parte delle autorità vigilanti cipriote o europee sul loro rapporto con i clienti, ma solo il rispetto delle normative Ue.

Dragon è un’importante banca d’investimento ucraina e il suo ramo d’attività rivolto ai clienti privati offre numerosi servizi, tra cui appunto il trading online. Il sito web di presentazione della società è solo in inglese, ma rimanda a un sito per clienti privati... solo in russo. In pratica è un servizio che appare rivolto alla folta comunità russa che risiede a Cipro (circa 40mila individui per lo più residenti a Limassol, soprannominata scherzosamente dai ciprioti «Limassograd ») e una sua traduzione in italiano non sembra imminente.

Più accessibile Amana (che in arabo significa integrità, onestà), guidata dal ceo Ahmad Khatib, che offre un servizio di trading sul Forex con 28 cambi, future su oro, argento, petrolio, gas naturale e soft commodity, e derivati otc su indici internazionali, valute (euro, sterlina, franco svizzero, yen, dollari canadese e australiano).

La piattaforma è la nota Metatrader 4, disponibile in versione client, iPhone, Blackberry, iPad, Android e su browser per web. Gli spread applicati sul Forex partono da due pip, mentre sui future el commissioni sono di 20 dollari per eseguito. Il margine di garanzia è fisso (1.000 dollari) e la lave massima è di 1:100. Sono poi attivabili alert sui prezzi via sms e news sui mercati. Amana organizza poi su Facebook una competizione tra trader (www.facebook. com/amanacapital) che ha visto a gennaio 14mila iscritti: il premio per il vincitore era un bonus di 5.000 dollari per il trading.

Giudizio finale

Sconsigliamo questi brokers. Ricorda che l’autorizzazione accerta solo il rispetto della normativa, ma nulla dice sulla reale affidabilità dell’intermediario.

Ti consigliamo di operare con Markets ormai da anni presente sul mercato italiano (ha una sede di rappresentanza a Milano).  Chi punta allo spread ridotto può guardare all’offerta di Etx. Inoltre offre il miglior spread del mercato su tante coppie di valute, incluso l'Eur-Usd. Al momento è il broker che consiglio (autorizzato da FCA inglese, non come tanti intermediari autorizzati dalla vigilanza cipriota, molto meno severa).

Se hai per esempio 1.000 euro da investire, consigliamo di depositare 500 euro su ogni brokers in modo da testarli entrambi. In generale ricorda che è sempre opportuna la diversificazione dei brokers (e dei depositi) anche se poi opererai prevalentemente con uno di questi.

giovedì 14 novembre 2013

Oro in calo. Come investire

Il metallo rifugio ha pagato il mese positivo delle Borse. Quando i mercati vanno bene c’è meno bisogno di beni rifugio, e così l’oro ha perso terreno (-4,8% in dollari, -7,2% in euro) e sono crollate le miniere aurifere (-11,3% a livello mondiale). Mantieni, ma non acquistare più l’oro attraverso l’Etfs gold bullion securities (-7,5%) e mantieni pure le quote dell’Etf market vectors junior gold miners acquistato in chiave speculativa.
Il calo dello yen (-2,6% sull’euro) ha portato in rosso pure i titoli di Stato giapponesi (-2,4%) su cui non ti consigliamo di puntare, vista la politica della Banca centrale volta all’indebolimento dello yen e gli scarsi rendimenti. I titoli di Stato Usa han perso mediamente l’1,6%. Tu continua a preferire fondi che diversifichino sui titoli societari Usa (-1,8% nel mese) come Pioneer Usd aggregate bond E (-1,7%).

Investi sull’oro tramite Markets – forex broker consigliato questo mese.

Previsioni sull'oro per fine 2013

Da 1.200 a circa 1.400 dollari l’oncia: questa la risalita registrata dall’oro da fine giugno a fine agosto. Poi, però, è ricominciato il calo: il 4 ottobre era già tornato a 1.311 dollari.Dal punto di vista dell’analisi tecnica grafica, la discesa sotto la soglia di 1.326 punti non è positiva: l’oro potrebbe continuare la discesa riportandosi di nuovo sui 1.200 dollari l’oncia (circa -8% dai prezzi del 4 ottobre). Ci sono, però, una serie di motivi economici che potrebbero comunque impedire questo nuovo scivolone.

Il primo riguarda la politica monetaria della Banca centrale americana, che potrebbe rimandare ancora la riduzione del piano d’aiuti all’economia. Questo dovrebbe impedire il rafforzamento del biglietto verde, favorendo, quanto meno, la tenuta dei prezzi dell’oro – di solito si muovono al contrario, più il dollaro si rafforza, più l’oro tende a soffrire.

Secondo: questa situazione di incertezza relativa agli Usa potrebbe spingere il governo cinese e la sua Banca centrale a incrementare ulteriormente gli investimenti in oro – recentemente la Cina è diventato il primo acquirente di oro fisico al mondo, superando persino l’India la cui domanda è rallentata per l’aumento dei dazi sulle importazioni di oro.

Terzo: le scommesse sul ribasso dell’oro fatte dai grandi operatori della finanza – alla base del calo del prezzo del metallo prezioso nella scorsa primavera – si sono ridotte di molto rispetto a quelle registrate a metà giugno.

Morale: mantieni i tuoi investimenti in oro fatti tramite l’Etfs gold bullion securities (Isin GB00B00FHZ82) quotato a Piazza Affari. Non devono, però, superare il 5%del tuo portafoglio: nel caso vendi la parte eccedente. Se ne hai meno, non incrementare. Mantieni, con gli stessi limiti, le quote dell’Etf market vectors junior gold miners che avevi acquistato per scommettere sul buon andamento dell’oro e sulla capacità dei titoli delle miniere d’oro di amplificare le oscillazioni del metallo giallo.

In alternativa punta ai CFD tramite Markets – forex broker consigliato questo mese.

lunedì 11 novembre 2013

Tutte le occasioni per puntare sul dollaro

Il dollaro non lontano da 1,40 contro euro può far gola a molti, in ottica di medio periodo. Se il trend di brevissimo rimane improntato a favore dell’euro (con potenziale target verso la soglia psicologica 1,40 dollari), in ottica più rilassata può avere senso incamerare dollari su questi livelli.

Sia tenendo conto degli aspetti fondamentali legati alle aspettative di avvio del tapering a inizio 2014 sia di quelli tecnici, come l’Rsi a 14 giorni che ha toccato 75 punti in sett imana prima del sell-off di giovedì 31. Gli investitori non professionali che volessero aprirsi all’opportunità di lenta rivalutazione del dollaro sul medio termine hanno a disposizione diversi strumenti, a partire dai classici fondi ma anche attraverso Certificati oppure Etf che permettono scelte anche più tattiche rispetto agli Oicr.

Focalizzandoci sugli strumenti quotati sull’ETFplus, gli emittenti che permettono di isolare il fattor e cambio, puntando su indici denominati in valuta ma con volatilità molto bassa per quanto riguarda l’asset class di investimento, sono DB X-trackers, iShares, Lyxor e Ubs Etf Fuori dall’ETFplus domestico si possono peraltro individuare altre opportunità (listing a Francoforte o Londra), come ad esempio gli Etf di Spdr in dollari Usa su differenti segmenti della curva governativa ma anche l’emissione di Pimco-Source che punta sui corporate bond Usa high yield a bassa duration (circa 2 anni). Volendo comunque rimanere in ambito ETFplus, DB X-trackers offre la possibilità di investire tanto nel dollaro, attraverso l’Etf Fed Funds Rate, che nel dollaro canadese, con lo strumento Canadian Dollar Cash. Quest’ultimo prodotto potrebbe incorporare aspettative di rendimento leggermente più elevate, considerando il rendimento più alto del sottostante canadese rispetto a quello Usa.

Il cambio euro-dollaro canadese ha riagganciato recentemente i massimi relativi dei precedenti tre anni, offrendo potenzialità sotto il fronte cambio in linea all’euro-dollaro Usa. L’offerta di iShares sulle scadenze cortissime in dollari si articola sui prodotti $ Treasury Bond 1-3 anni e Usd Gov. Bond 1-3 anni. Nel primo caso l’Etf stacca dividendi ogni sei mesi e l’indice è composto da 15 titoli gov ernativi con scadenze inferiore a 3,25 anni, nel secondo caso il prodotto è ad accumulazione ma più diversificato, comprendendo circa 50 titoli con scadenza inferiore a 3 anni. Lyxor a sua volta si orienta sull’indice Iboxx $ Treasuries 1-3 anni, mentre Ubs Etf si focalizza su un analogo sottostante offerto da Barclays (con dividendi semestrali). Se si fosse invece disposti ad assumere un fattore di rischio aggiuntivo, oltre all’euro-dollaro, un’altra valida scelta può essere rappresentata dall’Etf iShares $ High Yield Corporate Bond: la duration dell’indice sale a 3,5 anni, ma ovviamente il rendimento offerto dai bond sottostanti si impenna rispetto alle emissioni governative a breve scadenza, offrendo oggi un invidiabile 5,6% annuo.

Per chi vuole puntare direttamente sulle valute meglio optare per il Forex. In questo momento consigliamo il broker inglese Etx. Etx è ottima perché offre spread competitivi, lo spread più basso del mercato sulla coppia Eur-Usd e altre 6 coppie di valute più negoziate. Inoltre è autorizzato da   (autorizzato da FCA inglese, non come tanti intermediari Forex che hanno l'autorizzazione cipriota, sicuramente meno severa e selettiva). Vai al sito di Etx per tutti i dettagli sugli spread.

venerdì 8 novembre 2013

Cresce il Forex ed i guadagni dei traders

guadagnare sul forexIl mercato valutario si conferma di gran lunga il mercato finanziario più liquido al mondo. Secondo l'ultimo rapporto della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), gli scambi giornalieri hanno raggiunto ad aprile 5.300 miliardi di dollari rispetto ai 4.000 miliardi di tre anni prima. Un valore-monstre, pari a quasi 3 volte il Pil annuo dell'Italia.

L'impatto del forex (foreign exchange, la definizione in inglese per identificare il valutario) aumenta in modo dirompente. Non a caso il mondo dei cambi condiziona sempre più prepotentemente gli altri mercati finanziari in termini di correlazioni: dallo scoppio della crisi finanziaria in poi, ad esempio, l'indebolimento del dollaro (in confronto all'euro) è stato il segnale della propensione verso gli asset più rischiosi.

Il dollaro resta ancora la divisa preponderante ed è interessato dall'87% degli scambi di tutto il mercato. Forse un po' a sorpresa l'euro perde terreno, anche se resta la seconda moneta più importante al mondo. Nonostante il suo rafforzamento come valuta di riserva a livello mondiale, in alternativa proprio al biglietto verde, l'euro è interessato dal 33% degli scambi (contro il 39% registrato tre anni fa).

Il podio si completa con lo yen balzato al 23% degli scambi. Il re dei cross valutari resta comunque l'euro-dollaro: da solo rappresenta quasi un quarto di tutti gli scambi mondiali (24%), anche se in flessione di quasi tre punti rispetto a tre anni prima.

Il rapporto Bri testimonia come il trend di crescita del mercato forex sia costante. Questa espansione è da ascriversi sostanzialmente a due fattori: da un lato la crescita dell'attività di import export tra le varie aree geografiche, dall'altro la maggior diffusione del mercato forex come strumento di trading e non solo come attività di copertura. Il fatto che alla maggior attività sul forex abbia corrisposto un ruolo meno centrale del cambio principe (EurUsd) deriva principalmente dalla naturale decentralizzazione dei flussi commerciali a favore del Far East oltre che a un rinnovato appetito per i cosiddetti carry trades.

Lo strumento più diffuso è quello dello swap sul forex, che rappresenta il 42% degli scambi giornalieri sul valutario. A ruota ci sono le operazioni spot. Il rinnovato appetito per i carry trades (puntare su valute più redditizie a scapito di quelle meno remunerate) spiega la significativa incidenza dei currency swaps. Tali operazioni, tipicamente utilizzate per procrastinare un'esposizione in scadenza, si compongono di uno scambio tra due monete a pronti e un contestuale scambio di segno inverso per medesimo ammontare sulla stessa coppia valutaria ad una data futura. Ovviamente i prezzi a pronti e a termine differiscono tra di loro proprio per riflettere il differenziale di tasso tra le due valute oggetto del carry trade.

Per saperne di più sul Forex e il carry trade, apri un conto demo gratuito su Markets, e segui i corsi online gratuiti sul mercato più grande del mondo.

mercoledì 6 novembre 2013

Euro dollaro verso quota 1,40. Come guadagnare

Cross euro-dollaro proiettato verso quota 1,40. E a fermarne il cammino potrà essere solo il governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi. A pensarlo sono praticamente tutti gli addetti ai lavori, un unanimità che non può non risultare preoccupante. Come spesso accade, infatti, se tutti sono long, il cross non ha più la spinta per andare più in su. Gli ostacoli al rialzo sono dovuti a due motivi: da un lato la maggior parte degli operatori istituzionali è long e quindi non ci sono nuovi acquisti, dall’altro ci sono molti interessi a che venga mantenuta volatilità sui cambi.

Al momento l’eurodollaro ha raggiunto quota 1,38: gli spazi di upside quindi sono apparentemente poco interessanti in termini percentuali, poco più dell’1,40%. In realtà però si tratta di quasi 200 pip, che corrispondono a 2 mila euro per ogni lotto. Si ricorda che un lotto vale 100 mila euro, cifra che sul forex volendo può essere mossa con un investimento di soli 500 euro. E non si tratta di un caso estremo: una leva pari a 200 è molto comune per i broker sul forex, e in alcuni casi si può arrivare anche a una leva di 300, con cifre da impegnare quindi ancora più basse. In apparenza l’operazione sembra molto interessante: 2 mila euro di guadagno a fronte di 5 mila euro investiti, con un ritorno quindi del 40% rispetto al capitale investito.

Esiste però un risvolto della medaglia: il conto non può scendere sotto il margine versato, appunto il 2%, perché in questo caso i broker di solito chiudono la posizione in automatico o chiedono al trader di ricapitalizzare il conto. Basta insomma una caduta dei corsi dello 0,5% rispetto ai livelli attuali, ovvero che il cambio scenda sotto 1,3725, perché la posizione venga chiusa d’ufficio. Più economico e abbordabile possono risultare il mini lotto, pari a un decimo del lotto, e il micro lotto, pari a un centesimo. Guadagni e perdite chiaramente si riducono in modo proporzionale.

Quanto alle commissioni, come noto sul forex sono in genere assenti o ridotte al minimo per alcuni Mtf. Tornando all’euro-dollaro, si tratta di capire anche dove posizionare lo stop loss. L’accennato supporto a 1,3725 appare un buon livello di protezione. Il grafico visualizzato con un time frame inferiore a 1 ora evidenzia che 1,3750 è un altro livello significativo. La barriera rappresenta il bordo inferiore di un canale laterale, un’area di congestione molto importante che ha contenuto le quotazioni dal 22 ottobre.

Analisi fondamentale

Passando agli aspetti di carattere fondamentale, la maggiore spinta al rialzo dell’euro-dollaro è fornita dal No Tapering, ovvero della marcia indietro della Federal Reserve circa il piano di riduzione di iniezione della liquidità. Alla luce degli ultimi dati macro appare evidente che nuove mosse della Fed nel migliore dei casi non saranno possibili prima di fine anno e in misura più contenuta rispetto a quanto preventivato. Lo spazio temporale per raggiungere quota 1,40 quindi esiste. «Il futuro governatore della Fed Janet Yellen, considerata una colomba, appare poi una garanzia in tema di politica monetaria accomodante», ha spiegato il forex trader Antonio Carnevale.

Anche i più scettici rispetto alla prosecuzione della politica monetaria espansiva hanno dovuto poi arrendersi davanti allo spettro del default degli Usa e del blocco dei pagamenti degli impiegati federali, per ora solo accantonato grazie all’accordo tra democratici e repubblicani che consente al governo di sforare il tetto del debito, ma solo fino al 7 febbraio 2014.

Se sul fronte americano quindi è difficile immagine un intervento della Fed, anche perché è evidente che in tempi di crisi l’America preferisce una valuta debole e non il contrario. Con una moneta competitiva migliora la bilancia commerciale e di conseguenza il Pil. Estremizzando si potrebbe dire che con un euro molto forte sarà l’Europa a pagare i costi dello shutdown americano. Se dagli Stati Uniti, in particolare dalla Federal Reserve, è difficile che parta una spinta al ritracciamento del cambio euro-dollaro, a questo punto la palla passa alla Bce.

Ma per Carnevale nemmeno una nuova Ltro (i prestiti a medio termine della banca centrale) basterebbe a far cambiare rotta al cross. La possibilità di una nuova Ltro è stata fra l’altro già annunciata da Draghi. «Ma solo se sarà molto consistente potrà aprire spazi per un nuovo ribasso», ha spiegato Saverio Berlinzani, forex trader di lungo corso. Sui livelli tecnici indicati, Berlinzani evidenzia come quota 1,3950 sia la resistenza da battere perché su quel livello passa una linea di tendenza di lungo periodo. Il governatore della Bce appare in queste ultime settimane più impegnato sugli aspetti della neonata vigilanza bancaria europea che su quelli di politica monetaria. Una riduzione dei tassi di interesse appare al momento molto improbabile.

Le resistenze tedesche sono forti già in periodi più difficili dal punto di vista economico: difficile ipotizzare che parli di ritoccare i tassi di interesse proprio adesso, di fronte cioè ad aspettative di ripresa. «Eppure dal punto di vista commerciale le aziende quando il cross supera 1,30 iniziano già a entrare in fibrillazione», ha aggiunto Carnevale. Al momento in sede di report trimestrali solo la tedesca Sap finora si è lamentata di un tasso di cambio che rende poco competitivi i suoi prodotti Ancora più remota è infine l’ipotesi di un intervento coordinato di tutte le banche centrali per fermare il cambio.

L’America, come accennato, non ha nessun interesse a frenare la svalutazione del dollaro. La banca centrale del resto non si è mossa con il cambio a 1,50 nella prima parte del 2011 e a fine del 2009. Interessante è anche l’analisi del sentiment index, indice che riassume le posizioni dei piccoli operatori sul cambio. L’80% è short sul cross eurodollaro: potrebbero essere proprio questi a spostare verso l’alto il cambio, chiudendo le loro posizioni in perdita.

Bonus del mese: fino a 2.000 dollari di bonus aprendo un conto con Markets. Deposito minimo 100 dollari.

lunedì 4 novembre 2013

Trading sul Forex–i casi di successo

Nel mercato Forex, come in tutti i mercati finanziari, si può guadagnare, ma occorrono esperienza e capacità. Ma il Forex presenta diverse caratteristiche che lo rendono più attraente per un principiante. Anzitutto il notevole materiale formativo. Ti basta infatti aprire un conto, anche una demo gratuita di prova, con i principali brokers, per avere accesso a seminari online, video corsi, ebook che spiegano le basi ma anche strategie avanzate di trading.

Oltre alla formazione poi hai la possibilità di provare le tue capacità senza rischiare grazie appunto ai conti demo dei Forex broker. Infine, negli ultimi mesi trova sempre più spazio il copy-trading o social trading. In pratica puoi seguire uno o più traders e copiarne i movimenti. Il problema però è ovviamente scegliere quali investitori seguire. In questo video vedi una strategia che funziona e che ti consigliamo. In breve: non scegliere semplicemente i migliori trader del momento, ma scegli quelli che hanno risultati positivi da diversi mesi e garantiscono quindi stabilità.

Scegli quindi un guadagno buono e stabile piuttosto che un guadagno eccezionale di una settimana ma che magari è il risultato di una speculazione andata a buon fine ma con alto rischio. 



Se il precedente video riguardava un caso di successo di chi copiando le operazioni altrui ha ottenuto ottimi guadagni, nel video successivo vedrai i migliori guadagni di alcuni traders.



Come fare ad iniziare ad operare sul Forex copiando i traders di maggiore successo? Ormai diverse piattaforme rendono disponibili il social trading. Oltre a eToro, ti consigliamo Markets.

venerdì 1 novembre 2013

Investire in oro–consigli su come fare

Solo a giugno l'oro ha perso il 12,7% (-13% in euro).A scatenare il calo è stato l'annuncio di una possibile fine anticipata delle iniezioni di liquidità con cui la Banca centrale Usa sta sostenendo i mercati (vedi pagina 4). Gli effetti di una simile prospettiva sono stati benefici per il biglietto verde che ha registrato un rialzo sui mercati valutari. Inoltre, nonostante il mare di liquidità, sono venuti meno i timori d'inflazione negli Usa.
Ma la debolezza del dollaro e i timori di inflazione negli Usa sono proprio due dei maggiori motivi che rendono l'oro appetibile come strumento di protezione. Non c'è da stupirsi, quindi, che sia arrivata una ondata di vendite che non è stata compensata neppure dagli acquisti degli Emergenti dove le prospettive dell'oro si sono fatte meno brillanti. In Cina, ad esempio, la crescita economica, da cui dipende parte della domanda cinese, sembra divenire via via sempre meno brillante, mentre l'India ha alzato i dazi proprio sulle importazioni di oro.

Oggi la situazione per l'oro è, quindi, peggiorata rispetto al passato. Secondo l'analisi tecnica grafica se l'oro non rimbalza dai prezzi attuali e scende sotto i 1.200 dollari l'oncia, potrebbe sprofondare di un altro 15%, verso quota 1.000 dollari. A far sperare in un ritorno in auge ci sono ora gli acquisti delle Banche centrali, una chiusura delle speculazioni da parte dei grandi investitori e l'arrivo di una nuova tempesta sui mercati che possa nuovamente spingere l'oro come bene rifugio.

Per quanto non escludiamo che prima o poi torni la grandine sui mercati, siamo convinti che è inutile sperare in questo evento acquistando oro a basso prezzo. Anzi, se l'oro rappresenta più del 5% del tuo portafoglio vendi la parte eccedente.

Se già sei entro questa soglia puoi mantenere gli investimenti nell'Etfs gold bullion securities (90,07 euro; Isin GB00B00FHZ82), a patto, però, di essere disposto ad affrontarne gli eventuali alti e bassi. Mantieni anche l'Etf quotato negli Usa Market Vectors Junior Gold Miners (9,16 dollari Usa al 30/6). Attento che hanno raggruppato le azioni di questo prodotto il 1° luglio, quindi il prezzo di Borsa ti apparirà quattro volte i livelli precedenti (36,64 dollari), ma è una sorta di "illusione ottica", in realtà hai un quarto dei titoli che avevi prima e a livello di valore complessivo del tuo investimento non cambia.