mercoledì 8 maggio 2013

L’analisi tecnica dice dollaro

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Se si guarda con attenzione l'andamento della moneta Usa nei confronti dell'euro, si nota che dal 25 febbraio 2013 è in corso la rottura del trend negativo. Infatti il cambio, invece che rimbalzare formando un supporto e mantenendosi in uptrend, ha infranto la vecchia linea di resistenza fino ad arrivare in area 1,300. Dal grafico possiamo notare come il futuro obiettivo sia 1,260 utilizzo dell’analisi tecnica o dell’analisi fondamentale soprattutto in mercati molto volatili come il Forex è sempre stato un argomento dibattuto.

Escludendo alcuni affezionati che sposano fedelmente solo uno dei due approcci, un trader che opera sul mercato dei cambi non si dovrebbe limitare alla scelta dell’uno o dell’altro tipo di analisi, ma all’utilizzo congiunto delle due metodologie per avvalorare le proprie ipotesi, fondamentali o tecniche che siano.

Basandoci sull’analisi grafica cercheremo di fare qualche considerazione analizzando l’andamento di uno dei maggiori cross di mercato, l’euro/dollaro: attraverso l’utilizzo di un grafico candlestick, cercheremo di riconoscerne le più ricorrenti formazioni grafiche tentando di prevederne il futuro andamento dei pezzi.

Il grafico più utilizzato nel mercato del Forex è infatti quello a candele giapponesi (candlestick) e si caratterizza per l’elevata quantità di informazioni che fornisce in un unico segno. In particolare: prezzo di apertura, prezzo di chiusura, massimo, minimo e intensità del movimento. La caratteristica principale sta nella lunghezza del corpo della candela che è di colore nero quando il prezzo di chiusura è inferiore al prezzo di apertura e di colore bianco in caso contrario, ossia quando il prezzo di chiusura risulterà superiore a quello di apertura. Cominciando a operare su una ragionevole base di dati, il primo passo da compiere nell’analisi è valutare il trend. Esistono tre tipi di trend: laterale (sidewaystrend), rialzista (uptrend) e ribassista (downtrend).

Due ulteriori riferimenti che possiamo sempre individuare nel grafico sono i supporti e le resistenze. Un supporto è un’area o un livello di prezzi dove vi è una corrente di acquisti sufficiente a bloccare, per un periodo di tempo apprezzabile, una tendenza discendente dei prezzi. Al contrario una linea di resistenza è un’area o un livello di prezzi dove vi è una corrente di acquisti sufficiente a soddisfare temporaneamente tutta la domanda e quindi impedire rialzi di prezzi.

Ultimo, ma non meno importante elemento per completare la nostra piccola lezione teorica, sono l’intervallo e l’orizzonte temporale. Come abbiamo visto, l’analisi tecnica è utilizzata per lo studio di breve termine, di conseguenza la scelta di un orizzonte e di un intervallo temporale più o meno esteso può fare cambiare completamente le previsioni dei movimenti. Solitamente nel Forex l’orizzonte temporale che utilizzo è annuale, con un intervallo di riferimento giornaliero.

Dalla seconda metà di luglio 2012 a metà di settembre 2012 l’Eur/Usd ha iniziato un recupero (Usd si deprezza) da un’area di 1,205 fino al livello di 1,315, individuando un’area di resistenza che dopo circa un mese di trend laterale non riesce a essere violata.

I prezzi cominciano a correggere verso un supporto in area 1,265 (novembre 2012), individuando un apparente minimo crescente rispetto al livello di partenza. Attraverso la formazione di questi supporti e resistenze vediamo che il cambio nel periodo di riferimento si inserisce in una fascia di trend rialzista per raggiungere il suo massimo all’inizio di febbraio. Dopodiché l’Eur/Usd inizia una fase discendente (Usd si apprezza) pur rimanendo in un trend rialzista. Il 25 febbraio 2013 si verifica l’evento che, a livello tecnico, mostra la rottura del trend. Infatti il cambio, invece di rimbalzare formando un supporto e mantenendosi in uptrend, rompe la vecchia linea di resistenza fino ad arrivare in area 1,300: il trend è cambiato.

Dal grafico possiamo notare come il futuro obiettivo di questa rottura sia l’area 1,260. Inutile dire che non c’è garanzia che si verifichi questa previsione, ma sicuramente, attraverso l’utilizzo di un modello operativo semplice e organizzato, è possibile aumentare le probabilità di prevedere i movimenti.

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