_________________________________________________________
ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX
Il cambio di riferimento tra l'economia europea e quella americana questa settimana non è riuscito a chiudere una sola seduta positivamente archiviando l'ottava a 1, 1750 dollari. Il cambio si appresta cosi nelle prossime sedute a raggiungere il minimo del 21 novembre scorso in prossimità di 1,17 dollari, da dove però dovrebbe partire un rimbalzo delle quotazioni con ritorno verso 1,18 dollari. Un breve sussulto perché nel medio termine l'euro/ dollaro sembra destinato a perdere ancora terreno e affrontare il supporto di 1,17 dollari.Se questo scenario dovesse avverarsi si andrebbe a delineare una figura di testa e spalle, potenzialmente ribassista, che avrebbe il suo epilogo con l'approdo delle contrattazioni a 1, 1530 dollari. L'obiettivo finale risulta veritiero perché si andrebbero a raggiungere i minimi del 7 novembre scorso. La tendenza negativa del cambio è rafforzata anche dal fatto che nella seduta di giovedi scorso è stata violata al ribasso la media mobile a 21 periodi, indicatore molto importante per il breve/ medio termine.
L'ultima volta che questa media era stata infranta è stato il 14 novembre ed aveva portato un rally rialzista culminato con il top relativo di 1, 1950 dollari. A livello di fondamentali, l”eventuale fase ribassista del cambio, è sostenuta in primis dai dati sul lavoro americano, pubblicato venerdi scorso. Il Non Farm Payroll ha infatti mostrato un aumento di 228 mila posti di lavoro rispetto a delle stime degli analisti che vedevano un aumento di sole 200 mila unità. Il tasso di disoccupazione invece è rimasto stabile al 4,1%.
Dati che dovrebbero ancora migliorare se la riforma fiscale di Trump dovesse avere il via libero definitivo dal congresso americano. L”unico fattore che potrebbe minare nel medio termine il ribasso dell'euro/ dollaro è l'eventuale cambio di strategia della Federal Reserve alla luce dei buoni dati macroeconomici con un'accelerazione del ritmo di rialzi di tasso per il 2018. A tal riguardo, potrebbero arrivare delle indicazioni durante il prossimo incontro della banca centrale americana in calendario il 12 e 13 dicembre, a margine del quale gli operatori oramai prezzano al 100% la possibilità di un rialzo del Fed Fund.
L'unico elemento infatti che avrebbe potuto modificare la politica monetaria di quell'incontro erano dei dati sul lavoro non buoni. Ma così non è stato. Questa settimana, tra le major, l'unico cambio che ha fatto peggio dell'euro/ dollaro è stato il dollaro australiano contro il dollaro sceso sotto il supporto statico di 0,7531 dollari. Il cambio sembra destinato a raggiungere nel brevissimo (probabilmente già nelle prime sedute della prossima settimana) il target di 0,7488 dollari. In quell'area verrebbe incrociata una trend line rialzista partita con il minimo di gennaio 2016 e venutasi a creare con l'unione dei minimi di gennaio 2017.
Sarà in quel punto che si giocherà una partita molto importante per che se il livello dovesse venire meno, l'obiettivo potrebbe addirittura raggiungere il minimo del 2 giugno scorso a 0,7360 dollari. Se la trend line dovesse invece resistere è probabile un ritorno a 0,7550 dollari.
Per investire nel forex utilizza la piattaforma di Etx Capital, broker inglese (non le ciofeche di Cipro) autorizzato e affidabile con spread a partire da 0,6 pips sulle principali coppie di valute.
_________________________________________________________
ISCRIVITI PER RIVECERE IN OMAGGIO L'EBOOK CON LE MIE 3 STRATEGIE PREFERITE PER GUADAGNARE SUL FOREX
1 commenti:
Per chi non lo avesse ancora letto.
http://tradingonline-un-problema-morale.blogspot.com/
Posta un commento