lunedì 18 dicembre 2017

Il future sui bitcoin e le prospettive delle criptovalute

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Il momento tanto atteso è arrivato: i future sul bitcoin inizieranno a essere scambiati domenica 10 dicembre sulla piattaforma che fa capo a Cboe Global Markets e a partire dal 18 dello stesso mese sulla maggiore borsa al mondo dei derivati, Cme group. La criptovaluta potrà quindi essere ufficialmente venduta allo scoperto. Ergo, gli investitori potranno guadagnare sui ribassi del bitcoin, che finora non ha fatto altro che salire, nonostante momentanee cadute del 30-40% in un giorno. Il lancio del future segna il passaggio all'età adulta del bitcoin, visto che gli investitori istituzionali entreranno per la prima volta in maniera massiccia in questo mercato ed è all'origine degli ultimi incredibili rialzi.

Nessuno ha fatto stime, ma tutti danno per certo che è in arrivo una marea di denaro, che almeno nei primi tempi dovrebbe spingere il bitcoin a nuove vette (prossima tappa: 25.000 dollari). I puristi del bitcoin non sono però soddisfatti di questo ingresso della criptovaluta nel mondo della vecchia finanza. Sono anzi preoccupati, come dimostra un articolo pubblicato su Coindesk, sito di informazione di Coinbase, uno dei principali exchange mondiali. Il titolo è esplicito: La minaccia dei futures sui bitcoin. Secondo l”autrice, Noelle Acheson, è possibile che «i fondi istituzionali che hanno già acquistato bitcoin (e spinto il prezzo ai livelli attuali) decidano che il mercato dei future ufficiale è più sicuro. E vendano››. Insomma, l'attacco al bitcoin comincerebbe subito: le scommesse sul future sarebbero in larga maggioranza al ribasso.

Ma i bitcoiner di lunga data, in genere, la pensano diversamente: è più probabile che le quotazioni del bitcoin saliranno ancora rapidamente per rendere più appetibile il future e attirare nuovi investitori. Poi, è chiaro, sarà tentato il grande short per cercare di stroncare la criptovaluta. Intanto venerdì 8 il bitcoin quotava in apertura di Piazza Affari attorno a 16.086 dollari dopo essere stato sull°ottovolante nelle ultime 12 ore, balzando da 15.000 a 17.096 dollari. Ma alle ore 12.35 è sceso fino a toccare 13.963 dollari con un ribasso secco del 22% da ieri notte.

La volatilità, specie negli ultimi giorni, è quindi altissima (giovedì 7 si è assistito a un incredibile +40% in 40 ore, da 11.000 a oltre 16.000 dollari), al punto che il future rischia di partire e di bloccarsi subito. Saranno infatti applicate sospensioni al trading di due minuti se il prezzo dei future si muove oltre il 7% rispetto alla chiusura del giorno precedente. Un altro stop arriva con oscillazioni successive di oltre il 13% per toccare quello che viene definito l'hard limit al 20%. A quel punto il trading cessa e riparte dall'inizio della banda di oscillazione. Si teme quindi una partenza a singhiozzo. Bisogna capire come verrà interpretata questa eventualità: visto, direbbero gli scettici, il bitcoin è talmente volatile e quindi inaffidabile che non si può nemmeno puntare sui future.

Oppure potrebbe prevalere la tesi dei puristi: non ha senso comprare il future, l'unico modo per investire in bitcoin è quello di comprarli direttamente, senza intermediazioni. Per acquistare il future è previsto un margine iniziale obbligatorio (da depositarsi alla clearing house) del 35% del valore dei contratti, ovvero sette volte più di quanto richiesto per un future sul petrolio o un mini S&P equity.

La Futures Industry Association, che raggruppa i grandi broker fra cui Goldman Sachs, JP Morgan Chase e Citigroup, alla Cftc, ha mandato una lettera alla Commodity Futures Trading Commission. E l”autorità che ha autorizzato le Borse di Chicago, Cme Group e Cboe Global Markets a programmare nei prossimi 10 giorni il lancio dei nuovi future sul bitcoin. Nel testo è scritto che si sarebbe dovuto discutere in maniera più approfondita dei livelli dei margini, dei limiti sul trading, degli stress test e del clearing prima di dare il via libera ai nuovi contratti.

Ma anche se i maggiori istituti di credito non intendono fare operazioni di clearing sui contratti, non c'è problema. Alla porta si è già presentata una lunga lista di società di piccole dimensioni per effettuare questa operazione data la grande richiesta di contratti di derivati sul bitcoin da parte dei clienti. Mentre una fonte vicina a Goldman Sachs ha rivelato a Bloomberg che, su richiesta specifica dei clienti, la banca guidata da Lloyd Blankfein effettuerà transazioni. Solo Bofa e Citigroup hanno detto chiaramente che non eserciteranno il ruolo di clearing, per il momento.

Intanto anche in Italia tra gli investitori istituzionali il bitcoin comincia a essere visto in maniera meno critica. Ne è un esempio l'ultimo Il Rosso e il Nero, la newsletter settimanale di Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, secondo cui la moneta fiat di oggi (dollaro, euro, sterlina, yen ecc.), «con il suo lento svalutarsi dell'1-2% l'anno, è amata dai debitori senza pesare in modo confiscatorio sui creditori. La funzione sociale positiva del bitcoin (e dell'oro) è di offrire comunque un'alternativa alla moneta degli Stati, moderandone la voglia di abusare del signoraggio stampando troppa moneta per comprare consenso. Un'alternativa privata al monopolio statale sulla moneta è una forma di biodiversità che può essere interessante preservare ».

Se vuoi investire in bitcoin, evita di restare legato alle piattaforme di wallet e exchange (con conseguenti rischi di rallentamento o blocchi), utilizza invece strumenti come gli Etn o i Cfd di eToro.

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1 commenti:

R ha detto...

Ripropongo. E' importante non fare speculazione finanziaria tramite forex e trading.
http://tradingonline-un-problema-morale.blogspot.com/

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