lunedì 20 novembre 2017

Truffe forex - i casi Pegase e IronFX

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Ci sono luci e ombre tra le mille storie legate agli operatori finanziari con sede a Cipro. Ma soprattutto c’è un organo di vigilanza che esercita le sue funzioni usando due pesi e due misure, per usare un eufemismo. Vediamo un paio di casi concreti.

Una vicenda finita tutto sommato bene è quella di Pegase Capital, società a dir poco equivoca che otteneva la licenza Cysec il 5 febbraio 2014 come broker di opzioni binarie. La compagnia veniva autorizzata a operare con cinque domini internet: interactiveoption.com, interactive-option.com, hellobrokers.com, mtxplus.com e pegasecapital.com.

I guai venivano a galla subito, con la società (che ha i conti a Hong Kong) che rifiuta di restituire il denaro depositato dai clienti. Cysec interviene già nel 2015 con una sanzione di 300mila euro complessivi, per vari motivi: la società non proteggeva gli interessi dei clienti, le informazioni fornite dal call center erano fuorvianti, le procedure per rispondere ai reclami non adeguate.
Peggio: Pegase non risultava in regola con gli obblighi antiriciclaggio.
Nel marzo 2016 Cysec sospendeva licenza della società, che nel maggio rinunciava definitivamente all’autorizzazione a operare.

L’ultimo atto è di qualche settimana fa, quando Cysec imponeva una nuova multa da 150mila euro al ceo Michel Pierre Salomon Teman, al quale veniva proibito di esercitare attività finanziarie a Cipro per cinque anni. Altre due multe, da 25mila euro ciascuna, venivano comminate ai due ex direttori. I siti internet erano scomparsi da tempo.

IronFx

Decisamente meno esemplare è invece la storia di IronFX, il colosso con centinaia di migliaia di clienti in oltre 180 Paesi e centinaia di dipendenti a Cipro, già sponsor del Barcellona. Operativo nell’isola dal 2010 con lo slogan “solid trading”, IronFX già nel 2014 si segnalava per le prime irregolarità, proprio quando alcune indiscrezioni del Wall Street Journal parlano addirittura di quotazione della società sulla Borsa statunitense. Ma i veri problemi esplodevano dal febbraio 2015.

Probabilmente la società cipriota, gestita malissimo, veniva colpita come altri broker dalla mossa a sorpresa della Banca centrale svizzera, che nel gennaio 2015 abbandonava la soglia di difesa del franco contro l’euro. Il risultato? Migliaia di clienti di IronFX (anche italiani) non riuscivano più a prelevare dal conto. All’inizio dell’estate i reclami ufficiali approdati sul tavolo di Cysec erano già un migliaio: a metà luglio scattavano le indagini della Commissione cipriota, che scopriva miriadi di irregolarità di vario tipo, soprattutto sui controlli, oltre a un “buco” nei conti di circa 176 milioni di euro.

Gli estremi per una sospensione della licenza ci sarebbero stati tutti, come suggerito dagli stessi ispettori della commissione, ma Cysec si limitava a comminare una sanzione patteggiata in novembre per 355mila euro. Briciole. Morale: oggi non solo IronFX è ancora lì, con la sua licenza per operare nella Ue e al di fuori di essa, ma pare abbia anche raccolto nuovi finanziamenti per 100 milioni di dollari provenienti dal Medio Oriente. L’unica differenza, rispetto ai vecchi tempi, è lo slogan: addio “solid trading”, ora è il “leader globale del trading online”.

Evitate questi intermediari, specie con sede a Cipro, che fanno molta pubblicità aggressiva facendo credere che con il Forex (o le opzioni binarie) si guadagna facilmente. Sul nostro sito troverete consigli anche su brokers affidabili.

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