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Doveva essere il discorso del rilancio, e invece è stato quello della debaclé. La pessima figura rimediata dal primo ministro inglese Theresa May durante il suo discorso al congresso del suo partito, tra attacchi di tosse e farfugliamenti, ha probabilmente fatto precipitare i sogni di gloria di un’eventuale rielezione a capo dei Tories. Il problema è che la May si è portata nel baratro anche la sterlina che questa settimana ha perso contro praticamente tutte le valute più importanti.La moneta inglese ha infatti perso contro il dollaro il 2,6%, contro lo yen il 2% mentre verso il franco svizzero il deprezzamento è stato dell’1,3%. Non che la sterlina contro il dollaro non si stesse già avvitando su se stessa, dopo il massimo di quota 1,36 dollari registrato il 22 settembre scorso, ma di certo la May ha dato l’accelerazione ribassista finale. Il cable ha così chiuso la settimana a 1,3032 dollari ad un soffio dal supporto dinamico di breve/medio termine partito con il minimo del 7 ottobre 2016 a 1,1450 dollari e venutosi a creare con l’unione dell’altro minimo del 14 marzo 2017 a 1,2106 dollari.
L’incrocio con questa trend line potrebbe avvenire intorno 1,2980 circa e solo allora si potrà capire quale potrà essere la direzione di medio del cambio. Nel caso il supporto dovesse resistere sterlina/dollaro è destinato a rimbalzare fino alla resistenza statica di 1,3275 dollari, dove passa il massimo del 3 agosto 2017. Il target successivo è individuato a 1,3430 dollari in corrispondenza del massimo relativo del 7 settembre 2016. Interessante anche l’eventualità ribassista, che si materializzerebbe con la rottura del supporto dinamico. In tal caso, il primo obiettivo ribassisti si trova a 1,2860 dollari dove c’è stata notevole concentrazione di scambi nel corso dell’ultimo anno.
Potrebbe invece già essere finita la discesa della sterlina contro lo yen che ha chiuso la settimana a ridosso di 147,20 yen. Il cambio dopo la rottura ribassista del supporto statico a quota 150 yen non è più riuscito ad arrestare la sua corsa. Soltanto l’area di 147 tondi però potrebbe riuscire in questo intento. Il livello è infatti il ritest preciso dell’ex resistenza statica, infranta nella seduta del 15 settembre, che aveva resistito a ben tre attacchi distinti avvenuti nel dicembre 2016, maggio e luglio 2017. Se riuscisse dunque a tenere quota 147 yen il target rialzista più probabile si trova di nuovo a 150 yen. Nel caso invece il pavimento venisse violato al ribasso probabilmente si aprirebbe una fase discendente di medio termine. Il primo obiettivo di questo trend si trova a 143,89 yen in corrispondenza del minimo relativo del 24 luglio per poi andare verso 142,50 yen dove passa la trend line ascendente partita con il minimo del 7 ottobre 2017 e costruita con l’unione dell’altro minimo del 24 agosto scorso.
La sterlina rimane comunque a nostro avviso sottovalutata, l'ultimo ripiego può quindi essere visto come occasione per entrare long.
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