venerdì 12 maggio 2017

Previsioni Forex sull'euro dopo le elezioni francesi

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L’esito del primo turno del voto in Francia ha spinto la moneta unica verso 1,10 dollari, ai massimi da novembre sul biglietto verde. Sarà la volta buona per una ripresa strutturale della divisa europea dopo 2 anni di fase laterale? Questa la domanda che torna d’attualità e che ha profonde ricadute per i risparmiatori italiani. cosa implica l’euro al rialzo La debolezza della moneta unica negli ultimi tre anni, in primis verso il dollaro, ha reso particolarmente vantaggiosa la diversificazione valutaria in asset extra-euro: più salgono le altre divise, maggiori sono i guadagni.

Se l’euro dovesse tornare a crescere stabilmente la diversificazione valutaria diventa un rischio. L’alternativa è utilizzare strumenti coperti dal rischio cambio fuori dall’area euro o puntare sull’apprezzamento della stessa moneta unica (si veda scheda): anche a Milano sono quotati certificati ed Etc/Etn (con e senza leva) che si apprezzano in caso di rialzo dell’euro. Sono strumenti che hanno delle tecnicalità da conoscere attentamente e che sono adatti (soprattutto per quelli a leva) per periodi di investimento non prolungati. Un altro aspetto importante attiene alle correlazioni sui mercati: l’euro ha toccato il massimo storico a 1,6 dollari nel 2008, in piena crisi finanziaria. La ripresa del mercato azionario internazionale da allora è avvenuta in parallelo a un progressivo rafforzamento del dollaro.

Una ripresa strutturale dell’euro potrebbe indebolire la propensione verso gli asset più rischiosi? È un potenziale rischio che necessita di conferme. Sicuramente ci sarebbe un impatto sui titoli azionari più orientati all’export, frenati da una moneta unica in rafforzamento. perché sta salendo l’euro La vittoria al primo turno di Macron è stato l’ultimo fattore che ha spinto al rialzo la divisa unica. Negli ultimi mesi ci sono stati vari elementi che hanno quanto meno stabilizzato il cambio: il miglioramento congiunturale dell’area euro in primis. Ad esempio gli indici Pmi manifatturieri sono saliti al massimo da sei anni.

Lo spettro delle deflazione si è allontanato e le previsioni del Pil per il primo semestre sono positive. Mario Draghi, presidente della Bce, al termine del meeting di giovedì scorso ha sottolineato che la ripresa del ciclo economico è più solida. Tecnicamente l’euro si sta muovendo in un range compreso tra 1,05 e 1,15 dollari: solo oltre questo livello si potrebbe cominciare a parlare di inversione rialzista. Al momento le attese del consensus degli analisti sono molto prudenti: le opinioni degli analisti raccolte da Reuters il 7 aprile scorso assegnavano un obiettivo (mediano) di 1,06 sul dollari a fine giugno. In futuro molto dipenderà anche dalle future mosse della Fed (il mercato punta su altri due rialzi dei tassi nel 2017). la prudenza della Bce.

L’istituto di Francoforte, nonostante il miglioramento congiunturale, mantiene i tassi a zero e addirittura si è detto disponibile a incrementare o prolungare il piano di quantitative easing (sceso ad aprile da 80 a 60 miliardi mensili) se sarà necessario. L’appiglio più forte è che l’inflazione resta ancora lontana dai target prefissati. Questa risolutezza sembra sgombrare qualsiasi illazione circa una riduzione degli acquisti a stretto giro. Bisognerà attendere l’esito finale del ballottaggio francese il prossimo 7 maggio, ma a questo punto la sensazione è che ogni scelta sul tema sarà rinviata quantomeno ai meeting di ottobre.

Troppo delicato il nodo in questa fase: il rischio di destabilizzazione è sempre elevato. Tutto questo dovrebbe impedire all’euro di rafforzarsi eccessivamente.Intanto però i mercati si stanno preparando alle scelte future di un inevitabile ritocco dei tassi: il settore più sensibile è quello obbligazionario. I rendimenti dei BTp decennali da settembre ad oggi sono balzati dall’1,1% al 2,3%. Il Bund è passato da rendimenti negativi a un +0,3%: indicativa l’ondata di vendite che ha interessato il titolo tedesco all'indomani dell’esito del primo turno francese. In questo quadro serve grande attenzione sul reddito fisso.

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