lunedì 23 marzo 2015

Previsioni franco svizzero–euro 2015

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Il 15 gennaio la Banca Nazionale Svizzera ha sorpreso gli investitori ponendo fine agli interventi sul mercato valutario e di fatto eliminando il limite minimo al cambio del franco con l’euro. Alida Carcano, responsabile investimenti e presidente di Valeur Gestion, ricorda che la mossa della Bns era inevitabile: dopo anni di andamenti fortemente divergenti tra l’economia svizzera e quella europea le regole di mercato dovevano prima o poi prevalere.

«I mercati hanno dimostrato che le banche centrali possono indirizzare i movimenti valutari nel breve periodo ma non controllarne il valore di medio lungo periodo. Con l’autorità elvetica il mercato valutario ha perso uno dei più grandi compratori di euro. Infatti a fine 2014 gli investimenti in euro rappresentavano il 46% del bilancio della Bns, che negli ultimi tre anni si era gonfiato esponenzialmente», aggiunge Carcano.

Le conseguenze per l’economia svizzera sa- ranno tendenzialmente negative nel breve termine, soprattutto sui versanti della crescita economica e degli utili societari. «Questi ultimi subiranno un duplice impatto negativo: da un lato l’effetto di conversione dei proventi generati all’estero in valute più deboli del franco svizzero, dall’altro l’effetto del disallineamento tra co- sti e ricavi», aggiunge Carcano.

«Le imprese quotate in Svizzera e facenti parte dello Smi (Swiss Market Index, ndr) generano ben il 93% dei propri utili all’estero. Ubs ha stimato che, ipotizzando una rivalutazione del franco del 17% nel 2015, gli utili delle società dello Smi dovrebbero diminuire del 18% circa». I settori che più accuseranno il colpo saranno il farmaceutico, i beni di lusso e il comparto finanziario, i cui costi a bilancio in franchi svizzeri storicamente superano di molto le entrate in franchi».

Tuttavia le società svizzere hanno storicamente mostrato una straordinaria capacità di recuperare in tempi brevi i propri margini di redditività grazie in particolare a miglioramenti di produttività. «Se ad esempio guardiamo il grafico dell’azione Nestlé negli ultimi 15 anni, vediamo che il franco si è fortemente rivalutato ma il titolo ha comunque performato benissimo: gli investitori euro- pei che hanno comprato Nestlé hanno ben guadagnato non solo sul ti- tolo azionario ma anche sul cambio», fa notare Carcano. «A nostro giudizio an- che questa volta, al di là degli effetti che vedremo sui bilanci di quest’anno, già dal 2016 la situazione si normalizzerà».

Quotazioni franco svizzero 2015

Partendo dal presupposto che il franco svizzero si attesterà tra 1 e 1,05 nei prossimi mesi contro euro, «riteniamo quindi che il mercato azionario svizzero rappresenti un’opportunità di acquisto alla luce della recente correzione», con- clude Carcano. «Privilegiamo le società di qualità, a grande capitalizzazione, che posseggono liquidità e pagano dividendi elevati; soprattutto queste ultime possono sfruttare la forza del franco per avvia- re operazioni di M&A, in particolare negli Stati Uniti, e quindi consolida- re la propria posizione competitiva. Gli alti dividendi rappresentano un’assicu- razione per gli investitori, soprattutto in un contesto di rendimenti del compar- to obbligazionario negativi o comunque particolarmente contenuti. Fra i titoli che consiglierei cito Roche, Nestlé, Holcim e Lonza»

Attenzione: se hai banconote o un conto in franchi svizzeri devi dichiarare in guadagni ottenuti con il cambio. Leggi qui come dichiarare guadagni in franchi svizzeri.

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