mercoledì 25 marzo 2015

Euro dollaro ai minimi. Su che valuta puntare?

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Target di 1,08 dollari a por tata di mano per l’euro/ dollaro. Con il buon dato macro del Non Farm Payroll, pubblicato venerdì scorso, il cambio ha definitivamente abbandonato il rettangolo che comprimeva i prezzi dalla fine gennaio andando a chiudere la settimana a ridosso di 1.,0875 dollari. L’Us Bureau of Labor Statistics (Bls) ha comunicato che, nel mese di febbraio, so- no stati creati, nei settori non agricoli, 295 mila nuovi posti di lavoro, dato ben superiore alle aspettative del consensus (+235 mila).

Solitamente il mese di febbraio aveva portato a numeri non particolarmente brillanti legati anche alle proibitive condizioni climatiche di alcuni stati che rallentavano le assunzioni. Invece, i nuo- vi posti di lavoro hanno quasi raggiunto le 300 mila unità, portando la media degli ultimi 12 mesi a +266 mila. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,5% (attese al 5,6%) e il tasso di partecipazione al lavoro ha registrato una leggera flessione dal 62,9% al 62,8%. A contribuire alla rottura ribassista del rettangolo dell’euro/dollaro però ci ave- va già pensato Mario Draghi, nella riunione di giovedì scorso a Cipro.

Il governatore, dopo aver mantenuto i tassi invariati, ha infatti spiegato le modalità con cui da lunedì comincerà gli acquisti dei titoli di stato, facendo scendere il cambio, per la prima volta da agosto 2003, sotto 1,10 dollari. Nel brevissimo periodo ci sarà probabilmente un ritorno su area 1,0950 dollari finanche 1,11 dollari, salvo poi cominciare la discesa.

Assunto che oramai l’economia americana sembra essersi ripresa definitivamente (conferma ultima si avrà con il dato dell’inflazione), l’attenzione degli operatori si è spostata sul timing con il quale la Federal Reserve rialzerà il suo tasso d’interesse. Una tale manovra da parte delle autorità prima di giugno (mese accreditato dalla maggior parte degli operatori per il prossimo rialzo dei tassi), potrebbe portare a una svalutazione ancora più importante della valuta europea, tanto che alcuni cambisti par- lano addirittura di parità tra i cambi.

Per i trader «retail», è consigliabile non addentrarsi in operazioni di medio periodo sul cambio, ma è anzi auspicabile seguire il movimento giorno dopo giorno con magari una size ridotta ed uno stop sempre in macchina. Sterlina/dollaro Usa. Molto interessante il movimento settimanale del cable che ha praticamente annullato il rialzo del mese di febbraio. Il cambio è infatti passato dal massimo relativo di 1,55 dollari alla chiusura dell’ottava a ridosso di 1,5050 dollari. Il movimento si è fermato ad un soffio dal supporto di medio periodo (e soglia psicologica) a 1,50 dollari. Nell’eventualità che il supporto non regga si apre la possibilità per il cable di raggiungere un target ribassista individuato a 1,4820 dollari, corrispondente al minimo dell’8 luglio 2013 e dell’11 marzo 2013. Dollaro Usa/Lira turca. Settimana di tensione per il cambio dollaro americano contro lira turca.

La valuta di Istanbul, già caratterizzata da una debolezza intrinseca causata dalla lotta intestina tra il governo e la banca centrale sulla politica monetaria da attuare, durante questa ottava ha patito particolarmente la forza del dollaro raggiungendo un massimo storico a quota 2,6475 lire. Il cambio, nei con- fronti del biglietto verde, si è indebolito da inizio anno di oltre il 10%.

Tecnicamente però il movimento al rialzo del cambio è cominciato nel gennaio del 2013, quando il dollaro/lira ritracciò il supporto statico di medio periodo (tutt’ora valido) individuato in area 1,7514 lire. Nel breve/me- dio periodo, il supporto valido risulta essere in area 2,05/2,10 lire in corrispondenza dei mi- nimi relativi di fine maggio 2014. Dopo aver ritestato tale supporto nel luglio del 2014, ha avuto inizio un forte movimento rialzista che ha rotto la resistenza posta in area 2,40 lire (adesso diventata supporto di brevissimo) andando a segnare i nuovi massimi storici. Operatività molto complicata per le prossime sedute a causa della forte volatilità e alla mancanza di precedenti riferimenti grafici.

Decisamente più semplice l’operatività sull’euro contro lira turca. Il cambio ha chiuso la settimana a ridosso di 2,86 lire sulla resistenza costruita con il massimo relativo del 7 dicembre 2014. Per le prossime sedute è probabile che il cambio prenda un attimo fiato intorno a quest’area per poi andare a cercare il test della resistenza di medio periodo (molto importante) in area 2,92 lire.

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