domenica 23 giugno 2013

Previsioni Forex–dollaro, euro, yen

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Il dollaro statunitense ha proseguito sulla via dei ribassi perdendo terreno sulla quasi totalità delle valute di riferimento con l’eccezione di dollaro neozelandese ed australiano. Nel dettaglio, il biglietto verde ha perso terreno sui timori di una moderazione della fase espansiva dell’economia americana. Il Beige Book pubblicato dalla Fed ha, infatti, alimentato tale percezione unitamente al rallentamento delle assunzioni evidenziato dalle statistiche ADP del settore privato. Parziale sostegno è giunto dalla lettura sostanzialmente in linea con le attese del dato sugli occupati non agricoli che ha spinto a chiudere le posizioni ribassiste di coloro che si attendevano numeri peggiori. Inoltre, il calo è stato limitato dalla decisione di Standard & Poor’s di portare l’outlook sugli Stati Uniti da “negativo” a “stabile”. Al riguardo, la società di rating ha giustificato l’azione citando la solidità evidenziata da sistema economico e monetario statunitense, unitamente allo status del dollaro come prima riserva valutaria al mondo. Il Dollar Index ha, pertanto, ceduto in settimana il 2% riducendo i guadagni da inizio anno all’1.7% e avvicinandosi a quota 80.

Viceversa, l’euro ha tratto vantaggio dall’esito della riunione del Consiglio direttivo della BCE, al termine della quale i tassi di riferimento sono stati mantenuti, in linea con il consenso, sul livello precedente. A spingere verso l’alto la moneta unica è stata la mancanza di indicazioni circa ulteriori stimoli alla crescita, tra i quali tassi negativi sui depositi, come molti operatori si attendevano. D’altro canto le statistiche particolarmente positive sulla produzione industriale di Francia e Germania hanno fornito ulteriore supporto alla valuta comunitaria. I progressi più consistenti si sono rilevati nei confronti del dollaro australiano, penalizzato dalla prospettiva di una nuova riduzione del target rate da parte della Reserve Bank of Australia. In termini di EUR / USD si è registrato un apprezzamento dell’1.8% e la quotazione si è spinta sopra il livello 1.33 tale da garantire una tendenza crescente rispetto a tutte le medie mobili considerate.

Per concludere, si pone in evidenza il marcato rafforzamento dello yen sostenuto dall’esito del meeting della Bank of Japan. Nel dettaglio, l’Autorità ha lasciato la politica monetaria invariata, dopo il consistente pacchetto di stimolo di aprile, astenendosi dal prendere alcuna nuova misura per moderare la volatilità sul mercato obbligazionario, contrariamente alle aspettative degli investitori. I guadagni sono stati, tuttavia, limitati dalla revisione al rialzo delle stime sul Pil del primo trimestre che hanno sostenuto l’equity nipponico. Esiste, infatti, una correlazione molto forte tra l’andamento della borsa di Tokyo e il cambio USD / JPY. Quest’ultimo, si è così spinto in area 96.

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