martedì 20 febbraio 2018

Nuove regole per Cfd e opzioni binarie

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Primo banco di prova di product intervention Misure anche per i Cfd Nuovo capitolo nella strategia dell’Esma contro gli strumenti finanziari più speculativi. L’autorità europea ha avviato una sorta di consultazione, che si chiude lunedì prossimo, in vista di possibili misure restrittive nei confronti dei Cfd, rolling spot forex e delle opzioni binarie, utilizzate dal retail.

Potrebbe trattarsi di una delle prime applicazioni della “product intervention” prevista dall’articolo 40 del regolamento Mifir, entrato in vigore a inizio gennaio. Misure temporanee della durata massima di tre mesi il cui obiettivo è quello di proteggere gli investitori retail da strumenti non giudicati idonei.

Le proposte da applicare concretamente per i Cfd sono cinque. Si tratta di una limitazione della leva per i clienti retail con un massimo di 30 volte. Un meccanismo di stop automatico degli ordini, una perdita non superiore al capitale investito, lo stop ai bonus per incentivare il trading e un sistema di warning standardizzato per il rischi dello strumento. Per le opzioni binarie la proposta è lo stop alla clientela retail.

Il mondo dei broker appare diviso. «Siamo molto soddisfatti - sottolinea Gian Paolo Bazzani, Ad Saxo Italia - delle proposte avanzate da Esma per rendere più armonizzata la disciplina Ue. Una leva eccessiva crea dei rischi troppo elevati per i clienti e quindi siamo favorevoli a un “cap”, questo è in linea con il modello di business che abbiamo adottato. Siamo ovviamente attenti al tema dello stop automatico e al fatto che il cliente non possa perdere più del capitale investito, come avviene già in Germania. In Saxo Bank siamo già pronti su tali aspetti».

Solleva obiezioni invece Ig in tema di riduzione della leva e di cancellazione tout court delle opzioni binarie senza distinguere tra scommesse pure e strumenti scambiabili. «L’obbligo di portare la leva sui Cfd tra 5 e 30 - dice Alessandro Capuano, head of italian desk Ig Markets - lo troviamo sproporzionato rispetto agli obbiettivi che si fissa di raggiungere con le nuove regole. Siamo consapevoli che una leva troppo spinta può danneggiare il cliente retail, ma il porre un limite stringente rischia di far proliferare broker offshore che non dovranno attenersi alle regole Ue».

 L’altro punto che viene contestato è lo stop loss automatico per ogni singola operazione in base a un livello predefinito. «In questo modo - continua Capuano - viene vanificato l’utilizzo del Cfd in chiave di hedging, utilizzo molto diffuso oggi. Con lo stop che scatta in automatico il trader non può più coprire l’operazione che ha aperto. Problemi sorgono anche con lo spread trading. Siamo infine d’accordo sul fatto che la perdita non può andare oltre al capitale investito e sullo stop ai bonus per fare trading» .

Personalmente sono favorevole a queste limitazioni visto l'aggressività con cui alcuni operatori guadagnano su sprovveduti risparmiatori. Non operare sulle opzioni binarie che sono alla stregua di una scommessa. I cfd invece sono strumenti finanziari su cui si può operare, basta scegliere un broker affidabile e conveniente. Da tempo ormai opero e consiglio Etx Capital.


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