martedì 2 gennaio 2018

Previsioni sul Bitcoin per il 2018

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bitcoin previsioni 2018 I detrattori del bitcoin saranno soddisfatti: la giornata di venerdì 22 è stato una Caporetto per la criptovaluta: dal massimo toccato cinque giorni prima a 19.783 dollari, è precipitato fino a un minimo di 10.834 dollari, perdendo così il 45,2%. E venerdì mattina in una sola ora ha perso 1.000 dollari. Alle ore 20, poi, stava rimbalzando a 12.959 dollari, segnando un ribasso del 16,7% da inizio giornata. Impossibile prevedere l”evoluzione dei prossimi giorni perché la verità è che basandosi solo sull'analisi tecnica finora un investitore avrebbe preso una raffica di cantonate. Se lo scopo del lancio dei future da parte delle due borse dei derivati di Chicago, Cboe e Cme, è quello di normalizzare il bitcoin, limitandone la volatilità, allora l'obiettivo è clamorosamente fallito. Non a caso il volume degli scambi sui future è bassissimo.


Resta sempre di attualità il vecchio paragone: il mondo delle criptovalute è ancora il selvaggio West. Dove chi cade da cavallo è finito e si diffondono le storie più incredibili. Un esempio: l'agenzia Bloomberg, citando fonti anonime, ha scritto che Goldman Sachs è pronta a lanciare per il prossimo anno un servizio che consentirà il trading in criptovalute. La banca avrebbe già creato un team dedicato allo studio della nuova piattaforma, con base a New York, e tutto dovrebbe essere pronto per giugno. Subito sulle chat specializzate è girata la voce che il bitcoin scenderà fino a 800 dollari (!) per poi ricominciare a salire proprio in giugno, pronto a toccare nuovi record. Più preoccupante è il fatto che nel bel mezzo del crollo, Mike Novogratz, uno dei massimi protagonisti di questo mercato, sospeso il lancio di un fondo dedicato alle criptovalute. Più probabile che il crollo sia dovuto a un motivo molto banale: l”1 gennaio 2017 il bitcoin valeva 997 dollari e a metà dicembre è arrivato a sfiorare 20.000.

Naturale che le cosiddette balene, ovvero i possessori di forti quantità della criptovaluta, di solito da lungo tempo, abbiano deciso di passare ai realizzi. Anche i piccoli investitori quest'anno - prima che il bitcoin superasse quota 10.000 - probabilmente hanno deciso di farsi un regalo di Natale. Alla festa dei bitcoiner italiani di lunedì 18 molti auspicavano uno sciacquone per potersi riempire di bitcoin acquistandoli a livelli più bassi: fino a 10.000 dollari nessun problema; preoccupante, invece, se cadesse sotto quota 8.000. A quel punto potrebbe succedere di tutto. La previsione più comune al Magna Pars di Milano, comunque, era di un 2018 a nuovi record (si sono sentite le cifre più disparate) ma solo dopo oscillazioni ancora più forti di quelle viste quest°anno. Dal bagno di sangue di venerdì 22, comunque, si può trarre una morale, quella di sempre: investite solo quanto potete permettervi di perdere.

Che questo sia l'inizio della fine del bitcoin è azzardato dirlo. Se non altro perché ormai si è creata una vera economia intorno alle criptovalute. Visti gli ingenti investimenti che ormai devono fare i miner, è davvero difficile che consentano alle quotazioni di puntare verso lo zero. Se il bitcoin scendesse al punto da mettere a rischio la propria sopravvivenza, ben difficilmente i minatori troverebbero qualcuno disposto a cambiarlo in valute fiat (dollaro, euro, yen, sterlina ecc.). Il lavoro e gli investimenti di anni finirebbero in un pugno di mosche. Nel frattempo sono \ nate migliaia di altre criptovalute, che un crollo del bitcoin verso lo zero trascinerebbe inevitabilmente nel gorgo, come è successo negli ultimi giorni. Anche per le oalene non sarebbe il massimo: hanno guadagnato somme iperboliche, ma il giochetto finirebbe, la loro reputazione ne uscireb- 'oe a pezzi e forse rischierebbero la galera.

La storia passata, come dimostra la tabella qui sopra, ha visto accorciarsi i tempi di recupero dal punto più basso della caduta al raggiungimento di nuovi record. Il bitcoin è sopravvissuto al micidiale unodue inferto dal numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon, che lo aveva definito «una truffa», e della chiusura degli Exchange locali da parte delle autorità cinesi. Certo, a vedere che cosa è successo negli ultimi giorni anche i più entusiasti cominciano a raffreddarsi. La caduta, che all'inizio si è presentata come una fisiologica fase di realizzi, ha avuto un'accelerazione a seguito del nuovo episodio della guerra civile tra il bitcoin (Btc) e il bitcoin cash (Bch): uno dei principali Exchange americani, il più usato dai piccoli investitori, ha annunciato alllimprovviso nella notte di mercoledì 20 l'inizio delle contrattazioni del Bch sulla sua piattaforma. Il Btc in 50 minuti è precipitato da 17.656 a 15.577 dollari, mentre il Bch è salito da 2.683 a 3.224. Paradossalmente, però, quattro minuti dopo il loro avvio le contrattazioni sul Bch sono state interrotte per motivi tecnici. Anche gli altri exchange hanno registrato interruzioni delle contrattazioni più o meno lunghe.

Il problema riguarda tutti e queste interruzioni sono viste da molti non come cedimenti tecnologici ma come vere azioni per manipolare il mercato. Non ha poi dato un'iniezione di fiducia l'annuncio fatto mercoledì 20 dal fondatore del Litecoin, Charlie Lee, che si è disfatto di tutta la criptovaluta da lui creata. Dice di averlo fatto per allontanare i sospetti di conflitto dlinteresse che scatenava ogni suo tweet. In un anno ha guadagnato il 9.300%, naturale che in molti abbiano pensato a un nuovo episodio di prendi i soldi e scappa. Vista la caduta degli ultimi giorni, Lee ha dimostrato di avere ottime doti divinatorie. Resta il fatto che anche il mercato delle criptovalute sembra trattare i piccoli investitori come il vecchio parco buoi della finanza tradizionale.

Per investire sui bitcoin non serve acquistarli direttamente (procedura tra l'altro lenta e che può comportare difficoltà nel venderli in caso di forte volatilità). E' preferibile utilizzare i vari strumenti derivati oggi disponibili, come quelli attivi su Markets.

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