lunedì 7 luglio 2014

Ottime previsioni di guadagno sul dollaro yen

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Se dovessi decidere ora qual è il cambio Forex più profittevole per le prossime settimane estive, direi senza alcun dubbio il dollaro/ yen. In realtà  non è solo una mia opinione, è quasi unanime il giudizio degli operatori sui mercati finanziari: il cross si trova all’interno di una stretta area di congestione delimitata dai livelli 103 e 101,30. I corsi sono all’interno di questo range da circa cinque mesi, nei quali si sono verificate solo due brevi escursioni significative. Come spesso accade questi prolungati movimenti di contenimento preludono un forte movimento impulsivo.

Analisi tecnica

Occorrerà attendere una violazione decisa del canale delineato per capire quale direzione prenderà il cambio nei prossimi mesi. A sostegno della direzione del trend ci potranno essere conferme sul fronte dei volumi, della volatilità e del Cot.
Nel primo caso si può ricorrere però solo ai contratti scambiati sul derivato quotato al Cme, visto che sul mercato valutario gli scambi non sono regolamenti e quindi sono senza una traccia ufficiale. Quanto al Cot si tratta del report delle autorità governative americane che registra le posizioni dei principali investitori: solitamente i Large Trader, quelli più speculativi, sono in grado di imprimere una tendenza al mercato. Nel momento in cui si scrive non sembra ancora emergere una reale volontà da parte di questi operatori.

Analisi fondamentale

Molto dipenderà dalla dinamica dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Se l’economia americana continuerà a crescere gli effetti si sentiranno prima sull’inflazione e poi sulle aspettative dei tassi di interesse. Un aumento dei rendimenti delle obbligazioni Usa farà lievitare i flussi di investimenti sugli strumenti finanziari del reddito fisso denominati in dollari, spingendo verso il basso il cambio dollaro/yen. Il benchmark di riferimento in questo caso è il tasso del decennale Usa.

Sempre dal punto di vista macroeconomico, si tratterà inoltre di capire se nelle prossime settimane una disoccupazione Usa sotto il 6% fornirà una spinta all’inflazione. Nel momento in cui si scrive il rendimento del decennale è al 2,64%, con un massimo di periodo a 2,74% e un minimo a 2,40%. Un segnale di rialzo stabile dei tassi di interesse potrebbe arrivare solo con un superamento dell’importante soglia psicologica del 3%.

Curiosando infine fra i cosiddetti «Sentiment Index», cioè tra le rilevazioni fatte dai broker con riferimento all’operatività dei propri clienti, emerge una sostanziale parità fra rialzisti e ribassisti sul cambio. La struttura rifletterebbe l’attuale assetto tecnico del cross

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