sabato 27 aprile 2013

Previsioni Euro Forex primo semestre 2013

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previsioni-euro-forex-2013Che sia in atto una guerra delle valute ormai è assodato. La continua svalutazione del dollaro e dello yen, attraverso politiche monetarie che definire accomodanti è piuttosto riduttivo, sta portando a un feroce scontro tra economie.

Da una parte gli Usa che pochi giorni fa, non contenti dei tre Quantitative Easing messi in atto dalla Fed, in Senato hanno approvato la sospensione temporanea di tre mesi del tetto del debito, evitando che gli Stati Uniti non siano in grado di far fronte ai pagamenti.

Dall’altra parte del mondo c’è invece il Giappone. Il ministro delle finanze nipponico, Taro Aso, in accordo con il primo ministro Shinzo Abe, (dopo il piano di stimoli «monstre» del mese scorso) ha deciso di fissare un nuovo target d’inflazione al 2% e d’introdurre un programma di acquisto asset senza un limite temporale definito. Questa decisione ha portato a un ulteriore forte deprezzamento dello yen (ai minimi contro euro degli ultimi 21 mesi), tanto che lo stato di salute della divisa nipponica è stato un dei temi più trattati durante il World Economic Forum di Davos.

In questo contesto il vecchio Continente si trova nella situazione peggiore con il cambio euro/ dollaro che, a quota 1,3650, crea non pochi problemi alle esportazioni ritardando ulteriormente la tanto agognata ripresa economica. Se poi si vuol considerare tecnicamente l’andamento dell’euro/ dollaro, il peggio non è ancora finito. Infatti, il trend della moneta unica rispetto al dollaro è uscito da un canale rialzista per entrare in un altro di categoria superiore.

Ora le prime resistenze che l’analisi tecnica individua e che potrebbero, se non invertire, quanto meno arrestare la corsa dell’euro sono a quota 1,37 dollari (soglia psicologica) prima e 1,3780 dollari dopo, dove si andrà a incrociare una trend line discendente di medio periodo, partita con il massimo storico di metà luglio 2008.

Gli operatori economici sperano che per intervenire a raffreddare la moneta unica, le istituzioni europee non aspettino questi livelli ma agiscano quanto prima. Persino i tanto rigorosi tedeschi, che hanno cominciato a rifinanziarsi a tassi positivi, hanno sollevato la questione valutaria all’interno di una sessione del Bundestag.

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